La riforma del regime fiscale dei frontalieri è arrivata al traguardo. Dopo anni di discussioni, confronti e ricerca di compromessi il Parlamento italiano ha varato la legge che cambierà sostanzialmente le norme che era entrate in vigore nel 1974. Queste norme prevedevano sostanzialmente che i redditi dei residenti in Italia che si recano giornalmente al lavoro oltre frontiera venissero tassati solo in Svizzera che si impegnava a versare ogni anno una quota vicina al 40% ai comuni di frontiera.
Quindi per i frontalieri tassazione solo alla fonte, nessun obbligo di dichiarazione dei redditi in Italia e un sostanziale vantaggio per i comuni di residenza di questi lavoratori.
Con l’approvazione delle nuove regole cambieranno molte cose, anche se sarà un cambiamento molto graduale: riguarderà infatti i nuovi frontalieri, color che inizieranno a lavorare in Svizzera dopo il primo gennaio del 2024. Per coloro che hanno già un contratto e un permesso di lavoro non cambierà nulla fino a che non lasceranno il lavoro, anche se questo dovesse avvenire tra trent’anni.
Per i nuovi assunti invece le novità non sono né poche, né senza rilievo. Innanzitutto i nuovi frontalieri dovranno pagare le tasse in Italia sui redditi prodotti in Svizzera. Quindi dovranno fare la dichiarazione dei redditi secondo le regole e gli scaglioni di imposta italiani che sono molto più alti di quelli svizzeri. Anche se sarà possibile dedurre le imposte già versate al fisco elvetico l’aggravio di imposta sarà rilevante soprattutto per i redditi superiori ai 28mila euro soggetti in Italia ad una aliquota del 38%.
Orbene, praticamente tutti i redditi in Svizzera sono superiori a questo livello dato, che il salario medio supera i 40 mila. E a questo livello l’aliquota d’imposizione fiscale svizzera, tenendo conto di deduzioni e facilitazioni, non supera il 20%.
Ma non c’è solo la differenza tra le due aliquote fiscali. Denunciando il reddito in Italia il lavoratore dovrà pagare anche le maggiorazioni regionale, provinciale e comunale che aumentano il peso dell’imposta.
Per i frontalieri è una fregatura, detto in modo un po’ brutale, ma che rende l’idea. Aumenteranno le pratiche burocratiche e i relativi contenziosi, ma aumenteranno soprattutto le tasse tanto che la stessa relazione che accompagna la legge parla di una crescita del gettito tributario a regime superiore ai 250 milioni di euro.
Il regime fiscale varato nel 1974 era particolarmente favorevole e questo spiega anche il forte aumento del fenomeno dei frontalieri che hanno raggiunto negli ultimi mesi per il Canton Ticino una quota vicina ad 80mila. Ma il nuovo regime fiscale ha un che di vessatorio (per i lavoratori) anche se è visto di buon occhio sia da parte svizzera, che vorrebbe limitare la concorrenza dei lavoratori italiani per dare maggiori occasioni di lavoro agli svizzeri, sia da parte italiana per l’aumento del gettito fiscale.
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