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Attualità

STRADE DEL CIELO

FLAVIO VANETTI - 21/04/2023

vtolImmaginate un velivolo che decolla e atterra in verticale (VTOL, acrostico di vertical take off and landing) e che come sistema di propulsione usa eliche… senza pale. È la scommessa della Jetoptera, una start up basata a Seattle che si è iscritta alla corsa avviata su più fronti per approdare a una mobilità urbana che nel prossimo futuro sfrutterà il cielo ma che vorrà essere silenziosa, sicura e veloce.

Secondo recenti studi, la popolazione delle città entro il 2050 avrà un incremento del 20 per cento, portando il saldo rispetto a quella rurale su valori nettamente superiori: oggi le due realtà sono in equilibrio (50 per cento ciascuna), però entro il prossimo quarto di secolo i grandi centri ospiteranno il 70 per cento della gente del pianeta. Le strade saranno così più congestionate e sorvolarle diventerà inevitabile. La questione è già sul tappeto da un po’, tant’è che c’è chi si è buttato sul filone dei grandi quadricotteri (o addirittura dei policotteri), dei taxi volanti, o di elicotteri sempre più raffinati e performanti.

Ma tutti questi “aggeggi” prevedono eliche e dunque pale (per quanto possano essere di dimensioni contenute, come le “spinning blades”). La proposta di Jetoptera prevede un approccio differente e si basa sul Fluidic Propulsion System (FPS), descritto come un ventilatore senza lama. Il propulsore ha una forma ad anello, il sistema invia piccole quantità di aria compressa attraverso fessure rivolte all’indietro.

A quel punto entra in gioco l’effetto Coanda: viene generata una pressione negativa che attira l’aria esterna con una quantità 15 volte maggiore rispetto a quella inviata dal compressore. I propulsori possono essere posizionati in modo che il flusso spinga contro il suolo – ecco la fase di decollo, mentre in atterraggio si calibra la potenza per garantire, sempre in verticale, un sostentamento morbido in discesa – oppure in avanti per il volo orizzontale. Più o meno è lo schema del convertiplano, con il vantaggio di non avere la complicata fase di transizione dal volo verticale a quello orizzontale che caratterizza quei velivoli (dotati di corpose gondole motori e di eliche enormi).

Se questo sarà l’uovo di Colombo lo scopriremo entro breve tempo, dal momento che la start up americana, che dal 2019 opera con esemplari in scala ridotta del velivolo “bladeless”, ha in animo di realizzare entro il 2025 un modello dalle dimensioni reali. Un mock up – ancora senza nome ufficiale: la versione a due posti, per la cronaca, è provvisoriamente denominata J-2000 – è già sottoposto ai test nella galleria del vento. Gli obiettivi sono ambiziosi: il traguardo è dare vita a un modello da Mach 0.8 (oltre 900 km/h, la velocità di un aereo di linea) destinato prima di tutto ai militari, ma poi da adattare alle esigenze del traffico civile.

Nel servizio commuting dentro le città certe velocità non saranno necessarie: basterà fermarsi attorno ai 350-400 orari. «L’aspetto fondamentale dovrà essere la silenziosità – dicono i dirigenti di Jetoptera – Ci ripromettiamo che in metropoli come New York, Los Angeles o Londra il velivolo non sia sentito fino a quando non sarà a 70 metri di distanza». Quanto all’alimentazione, per ora ci si affida alle turbine a gas, ma non si esclude di pensare alla soluzione elettrica. A una condizione precisa, però: «Dato che si dovrà arrivare a trasportare passeggeri e merci, sarà necessario che faccia la sua comparsa una generazione di batterie più resistenti e più performanti».

È una sfida non da poco e lo è soprattutto contro il tempo, perché l’idea è di avere a disposizione esemplari di pre-serie entro il 2026: in pratica… domani.

Corriere.it

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