Si è fatto un gran parlare della recente grande vincita al Superenalotto, dipingendola come la fortunata svolta nella vita dei vincitori, ma pochi hanno pensato alle centinaia di miliardi di euro incassati dall’Erario in attesa della combinazione vincente.
La prossima volta che entrate in una tabaccheria osservate gli altri clienti. A parte qualche ormai raro fumatore, scoprirete che la gran parte delle persone sono lì per giocare. Lotto, superenalotto, gratta e vinci, “turista per sempre” e tanti altri giochi in cui in pochi istanti si possono impegnare somme notevoli: gli italiani giocano sempre di più, ma questo incasso facile per lo Stato sta diventando una piaga sociale.
Secondo il Ministero della salute sono circa 1.300.000 i malati patologici di ludopatia, anche se solo 14.000 di loro nel 2022 hanno avuto il coraggio di ricorrere alle cure mediche e psicologiche, spesso dopo essersi rovinati economicamente ed aver fatto sprofondare nel baratro le loro famiglie.
Numeri impressionanti e in costante crescita. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli stima nel 2022 un nuovo record dei giochi legali: circa il 30% in più, per un controvalore complessivo di 135-140 miliardi.
Oltre al gioco d’azzardo on line, gli italiani hanno speso in media a testa solo per il “gratta e vinci” 523 euro nel 2004, 1.023 nel 2011, circa 1800 l’anno scorso. In totale si è giocato nel 2021 per circa 165 miliardi, il 18% in più dell’anno precedente e – solo di imposte sul gioco – lo Stato ha incassato 8 miliardi e 413 milioni, somma equivalente agli investimenti previsti dal PNRR per gli interventi di ristrutturazione ospedaliera. Poi ci sono i giochi on-line illegali di cui sfuggono i contorni e le garanzie, con una impennata delle giocate contestualmente al periodo Covid.
Complessivamente è davvero un affare per le finanze pubbliche? Dipende, perché dall’altra parte c’è il disastro sociale di milioni di famiglie in difficoltà e il ricorso all’usura che prospera sul “nero” e sui debiti di gioco, mentre manca completamente un approccio culturale e informativo su queste problematiche tra le giovani generazioni, anche se il “gratta e vinci” coinvolge gente di tutte le età, soprattutto anziani che a colpi di 5 e 10 euro si giocano in poche ore la pensione.
Non basta scrivere l’invito “gioca consapevolmente”: la realtà è che non si comprendono (o non si vogliono comprendere) le radici psicologiche del fenomeno.
Tutto viene impostato sull’idea positiva del “colpo grosso” che cambia la vita, ma che purtroppo non arriva mai.
L’offerta poi è subdola: quanti sanno – per esempio – che con “Turista per sempre”, l’agognato “gratta e vinci” che con 5 euro (certi) di costo a biglietto distribuisce l’illusione di guadagnare 300 milioni subito, 6.000 euro al mese per 20 anni e poi un premio finale, c’è però un solo biglietto vincente ogni 4,5 milioni di tagliandi distribuiti? Fosse scritto almeno questo rapporto sul retro del cartoncino, forse qualcuno capirebbe quanto minime siano le sue probabilità di vincita, così come pochi sanno che al Superenalotto solo il 45% delle giocate finisce in montepremi.
Il problema fondamentale è che molto spesso il ludopatico non ammette di avere un problema, tende sempre a minimizzare o a negare l’evidenza e comunque non riesce a chiedere aiuto nel modo corretto, neanche con il supporto di amici e familiari. Se per caso uno vince, rigioca subito, se perde (ovvero quasi sempre) penserà immediatamente a come giocare di nuovo per “rifarsi” e a dove trovare nuovi soldi per giocare.
Contro la sua volontà non potrà attivarsi – per legge – neppure il percorso terapeutico mirato a farlo uscire da tale situazione, perché solo se l’interessato è consenziente si possono muovere i meccanismi di tutela civile.
Tra l’altro uno dei motivi del massacro è la velocità di gioco, sempre più spinta. Una volta i numeri del lotto venivano estratti una volta la settimana, il sabato pomeriggio, così come il pronostico Totocalcio era legato alle partite della domenica: oggi, invece, è tutto on-line, le giocate si susseguono a distanza di pochi secondi e si possono comprare numeri infiniti di tagliandi gratta e vinci, favorendo le possibilità compulsive.
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