(S) L’hai fatta troppo facile, caro Costante, la settimana scorsa, sulla polarizzazione. Mentre io la trovo sopportabile, se non talvolta positiva in politica, inevitabile in etica, perché è la chiara separazione tra verità e menzogna, tu invece te la sei svignata suggerendo un compromesso, da buon ex-DC, tra identità e governo, quasi prefigurando che possa essere la costituzione di un nuovo “partito cattolico” auspicato, secondo un sondaggio, dal 25% degli italiani
(C) Fantasia! La realtà dei piccoli raggruppamenti nostalgico-democristiani è molto meno incoraggiante. Credevo di aver toccato un problema più generale: la possibile coerenza tra convinzioni profonde e irrinunciabili delle persone e scelte politiche, che possono comportare la partecipazione mediatrice al miglioramento di una legge pur comprendente contenuti moralmente inaccettabili. Era il caso della maternità surrogata, preso in esame.
(S) Comunque la giri, non si può sfuggire alla costatazione che quelle spaccature su questioni etiche sono il riflesso di un mondo che sempre più va spaccandosi in due su ogni questione, politica, economica o morale. Quindi bisogna attrezzarsi per reggere tutti gli scontri che sono in atto. Scontri, un concetto più adeguato alla realtà, di polarizzazione. Vi faccio qualche esempio. Occidente contro Russia: scontro aperto e irrimediabile, almeno per una generazione. Usa contro Cina, limitato all’economia, ma solo fino quando Pechino non vorrà “riconquistare” Taiwan. Transizione energetica, cioè un sottocapitolo della contrapposizione ambientalismo contro antropocentrismo. Europa contro emigrazione afro-asiatica. Islam radicale contro laicità deli Stati e contro il cristianesimo. Fondamentalismo religioso e ultraconservatore contro ‘politicamente corretto’. Statalismo contro individualismo. Stati democratici contro dittatoriali. Paesi ricchi contro sottosviluppati. Potrei anche proseguire, con ciò che divide l’Europa stessa e molti Paesi di antica civiltà divisi al loro stesso interno, basta guardare la Francia, all’assurda lotta contro i bacini idrici.
(O) Non continuare, non voglio litigare e aggiungere un’altra spaccatura. Bisogna guardare anche in positivo agli stessi avvenimenti. Se tu e tanti altri vedete come il prologo di una tragedia il fatto che Gran Bretagna e oggi anche Scozia abbiano leader politici di origine non europea, sbagliate in pieno, è invece un segno di speranza, in vista di una ricomposizione di un mondo diviso. Anche “politicamente corretto” e cancel culture sono passaggi necessari, che, purificati degli eccessi, rendono possibile un linguaggio più sereno tra popoli di lingua, storia e cultura molto diverse. I conflitti esistono, non si possono negare. Ma come nel caso da cui aveva preso spunto l’Apologia precedente, la trascrizione di paternità estesa al ‘genitore due’, della coppia omosessuale maschile, occorre tenere presente anche l’interesse del bambino e cercare una mediazione tra principi e dato di fatto, così in tutte le questioni anche le più grandi e complesse deve essere possibile trovare un punto d’accordo.
(C) Di quest’ultimo caso discuteremo un’altra volta. Anche se potrebbe essere un buon esempio di come la giustizia derivante solo dalla legge debba essere superata da un principio più alto. La legge in politica appare essere una sola: quella del più forte, comunque di un confronto tra forze reali. Tornando al punto dell’identità di un partito promosso da cattolici, questo è quello che capì De Gasperi: stare dentro il contesto dei rapporti di forza determinati dalla condizione politica esistente, cercando però un orientamento in valori più alti, superiori alla politica e ai suoi interessi immediati. Solo così superò le feroci contrapposizioni di quei primi anni della Repubblica. Considerò la spaccatura politica come non decisiva e quella tra morale e politica come solo apparente. Trovò in Europa e negli Stati Uniti riferimenti politici che, non solo per timore dell’invasione dell’Urss comunista, credettero alla possibilità di una unità d’intenti, al di là dei diversi interessi e delle antiche diffidenze. La sfida di oggi, di fronte a tutte le disunioni prospettate da Conformi, è proprio identica, perché motivata dall’urgenza di problemi planetari. I cattolici in politica, dovunque militino, non possono accontentarsi di negare il consenso a leggi e azioni contrarie alla dottrina e alla morale, devono porsi in grado di rispondere a tutte le sfide divisive poste da questo mondo.
(S) Sebastiano Conformi (C) Costante (O) Onirio Desti
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