Come sarà il centro città? Quali i futuri equilibri commerciali? A Varese, la partita è nelle mani di Ivana Perusin, l’ex assessore tecnico entrata a Palazzo Estense nel 2016, manager con una carriera venticinquennale alla Whirlpool, ma da tempo “politica a tutto tondo”, vicesindaca e assessora a partite pesanti, commercio, turismo, attività produttive in primis. Dopo la voce di Ascom-Confcommercio la scorsa settimana, le abbiamo chiesto che succede nel capoluogo.
Non direi. Dopo l’emergenza Covid, Varese è tornata la città in cui le persone amano incontrarsi e vivere il centro e i turisti sono tornati a visitare la citt. In particolare per grandi eventi come il Natale, quando si faceva fatica a camminare per la folla. Certo, le non è come 30 anni fa, ma non solo a Varese. Le abitudini, la socializzazione, i flussi commerciali sono cambiati, ma ci sono anche altri segnali.
Fino al 2019 c’è stata flessione, con spostamenti verso la periferia e la grande distribuzione, ma negli ultimi anni, nonostante la pandemia, i segnali di ripresa ci sono stati. E se l’online è un sempre più forte concorrente, diversi negozi tradizionali stanno scoprendo la multicanalità, anche solo per farsi conoscere. E poi c’è il forte sviluppo della ristorazione. Guardi la moltiplicazione degli spazi per tavoli all’aperto, i dehors… Sarà stato il Covid, sarà il mutamento climatico, ma oggi sono i consumatori che prediligono gli spazi esterni.
Capisco l’obiezione. In centro ci sono pochi garage privati. La risposta passa per nuovi garage, anche multipiano, come quello di via Sempione, poi avremo altri 150 posti col piano stazioni e pensiamo anche a nuove iniziative private in zona Stazione-Belforte.
Le reazioni degli operatori e della clientela sono positive. Lo spostamento in centro ha anche generato un innalzamento qualitativo, c’è un pubblico più esigente e gli operatori hanno adattato di conseguenza l’offerta. C’è anche uno spirito nuovo: mercato come luogo d’aggregazione, grazie alla collocazione. Ci si incontra, si prende un caffè, si coglie l’occasione per visitare negozi, fare commissioni. Abbiamo 90 stalli più lo spazio extra dietro il teatro, orientato all’usato, con il mercato tre giorni la settimana più uno extra. Direi obiettivo raggiunto. Certo, si parla dell’estetica, delle tende, prevediamo per questo contributi per chi vorrà adeguarsi al meglio. E pensiamo anche alle castellanze, dove molte persone, specie anziani, vorrebbero avere un’offerta vicina a casa. A giorni vareremo il nuovo regolamento per il commercio itinerante, con l’individuazione di spazi dove potranno fermarsi operatori con il loro furgone per i beni d uso più corrente.
I tempi sono cambiati, magari con lo spostamento del teatro se ne potrà parlare. Abbiamo studiato la cosa anche con l’USI Università Svizzera Italiana. Ma non in questa amministrazione.
Il cambiamento è innegabile. Comparti come abbigliamento e calzature, sono sotto pressione. Cambiano mode e costumi. Avremo meno dettaglio e più gastronomia-ristorazione. In Piazza San Vittore per esempio, al posto della storica Armeria Meschieri sta arrivando un esercizio di questo comparto mentre, chiuso il vicino negozio Gualco, non mi aspetto che arrivi un’altra insegna dell’intimo-abbigliamento. Il destino del centro città – concordano anche gli esperti– sarà sempre più di luoghi esperienziali aperti a incontri, alla consumazione – entertainment.
Varese è quasi tornata ai valori del 2019 e cresce, con 250 mila pernottamenti nel 2022. Segno di attrattività anche grazie agli eventi sportivi, canottaggio e non solo. Stiamo discutendo nuovi progetti con le associazioni più coinvolte. Vediamo oggi una forte domanda di alloggi soprattutto extralbergheri: B&B, affitti brevi, case-vacanze. Ne discutiamo con le categorie di questi settori e i momenti di informazione sul tema sono stati sold-out.
Il cambio del franco ha favorito la presenza svizzera. Questo anche nel periodo natalizio e non solo per fare acquisti all’Iper, in particolare di alimentari, come d’abitudine, ma con una presenza crescente in città. Alla clientela elvetica piace il nostro territorio e puntiamo a conquistare nuove presenze, non solo dal Ticino, dove abbiamo contatti frequenti con le amministrazioni dei comuni maggiori, ma anche dalla Svizzera interna.
You must be logged in to post a comment Login