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Opinioni

TOSCANISMO

GIOIA GENTILE - 24/03/2023

vareseAlcuni giorni fa un signore, che si dichiara originario di Cecina ma spesso di passaggio a Varese, ha scritto una lettera alla pagina Facebook di un quotidiano online per bacchettare noi Varesini, sempre scontenti – erroneamente, a suo dire – della nostra città. La lettera pare sia stata firmata, ma, poiché la firma non è stata pubblicata, alcuni hanno avanzato il dubbio che l’autore non sia quel che dice di essere.

Io voglio credere che il turista innamorato di Varese esista davvero e spiegargli che se siamo così critici è per lo stesso motivo per il quale lui ci rimprovera: perché anche noi, come lui, siamo innamorati di Varese e la vorremmo non dico perfetta, ma migliore di come è. E intendiamo: ordinata, pulita, insomma decorosa. E sicura, a tutte le ore del giorno e della notte, anche per una signora che percorra da sola le strade del centro dopo essere stata al cinema, al teatro o con gli amici. Il nostro visitatore dice: Amo passeggiare per il corso nelle sere di primavera prima dell’aperitivo […] non ho mai avuto paura a passeggiare neppure nelle sere solitarie in cui potevo permettermi di girovagare attendendo che i miei amici finissero di lavorare, e non ho mai provato una sensazione di pericolo. Evidentemente la vita della città per lui si esaurisce in Corso Matteotti e nelle ore pre-serali.

Confesso che la lettera mi ha molto irritato, soprattutto per la debolezza – quando non la assoluta assenza – delle argomentazioni. Che potrebbero essere riassunte così: è vero che ci sono un po’ di buche sulle strade, code per entrare in città, tanti supermercati, un mercato disordinato, ma succede lo stesso anche altrove; o pensate di essere i primi della classe? Quindi, dato che il male è comune, dovremmo provare “mezzo gaudio”?

Il visitatore toscano ci invita invece a soffermarci sulle cose belle: i parchi, i laghi, la tranquillità. Vorrei rispondergli che anche a noi Varese appare bellissima quando la guardiamo dall’alto: le riprese dall’elicottero durante eventi sportivi come la Tre valli varesine ci stupiscono sempre; tra amici ci chiediamo, ogni volta “Ma hai visto com’è bella Varese?” Solo che poi non andiamo a lavorare o a fare commissioni in elicottero, ma ci muoviamo su strade dissestate, camminiamo su marciapiedi rotti e sporchi, tra muri e portoni imbrattati.

Quel che ci rattrista è che i nostri amministratori non ci ascoltano oppure ci rispondono che, però, si stanno facendo grandi opere. Sicché ci resta la sensazione che Varese sia come una di quelle signore che si truccano e si ingioiellano, ma dimenticano di lavarsi.

E di questo – ci scuserà il nostro estimatore toscano – avremo almeno il diritto di lamentarci.

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