“Adamo” è un breve video realizzato dalla nota azienda Plasmon in cui si ipotizza che nel prossimo 2050 in Italia nasca un solo bambino, Adamo appunto. Al netto degli interessi di un gruppo che comunque ricava i suoi profitti proprio dagli alimenti per l’infanzia e riconoscendo i dovuti crediti al più celebre “I figli degli uomini”, pellicola inglese del 2006 sullo stesso tema, va comunque dato atto al docu-film rintracciabile su Youtube di riaccendere le luci su di un tema scomodo e che tutti o quasi fanno ancora finta di ignorare.
Queste considerazioni mi tornavano in mente assistendo pochi giorni fa al passaggio di presidenza tra Gigi De Paolo e Adriano Bordignon, trevigiano, 46 anni, alla guida del Forum delle associazioni familiari, la galassia che raccoglie 592 tra associazioni nazionali, regionali e locali che si occupano della famiglia.
In quell’occasione Giancarlo Blangiardo, presidente dell’Istat, ha nuovamente sciorinato i dati dell’emergenza: «Se non cambia la tendenza, la popolazione italiana continuerà la sua decrescita, passando da 59,2 milioni del 1° gennaio 2021, a 57,9 milioni nel 2030, a 54,2 nel 2050 fino a scendere sotto quota 50 milioni (47,7) nel 2070. In altre parole, alla luce delle ipotesi condotte, i flussi migratori non potranno controbilanciare il segno negativo della dinamica naturale». «La natalità è la battaglia decisiva per il nostro Paese» ha dichiarato dal canto suo in un messaggio il Presidente della Cei cardinale Matteo Zuppi.
Non c’è più tempo da perdere. Lo ripete più volte nella sua relazione di fine mandato, durato otto anni, Gigi De Palo, sottolineando come la famiglia non sia «una risorsa tra le tante ma l’unica risorsa per garantire un domani». Attribuendosi il merito di non aver voluto schierare il Forum in sterili battaglie pubbliche di contrapposizione e di aver contrastato una certa deriva cattolica vittimistica sui “tempi bui”, De Palo ha ricordato come oggi sia ancor più necessario porre al centro del dibattito la bellezza, la creatività, la gioia della famiglia: un “Amoris laetitia” appunto.
Il Ministro per la famiglia Roccella ha assicurato che nella recente riforma fiscale varata dal Governo l’attenzione alla famiglia è al primo posto. Anche l’implementazione dell’assegno unico (successo per altro della Presidenza de Palo) è tra gli obiettivi dell’esecutivo. Per il Ministro per la Disabilità Locatelli «oggi la questione centrale è la tutela delle famiglie, in particolar modo di quelle fragili con disabili e malati cronici».
Il Forum dunque ha davanti a sé una lunga strada da percorrere ma in parte già tracciata. Come sottolinea il nuovo Presidente Bordignon: «Normalmente le politiche familiari sono considerate come l’ultimo vagoncino delle riforme sociali e confuse continuamente con le politiche di lotta alla povertà. Invece la famiglia è la struttura del Paese, è il luogo educativo intergenerazionale che ogni giorno si prende cura dei bambini come degli anziani. È l’istituzione che ha permesso al nostro Paese di reggere all’onda d’urto del covid e dell’emergenza economica. Non è di destra né di sinistra. È un bene comune. Anche economico: non a caso la maggior parte delle imprese in Italia sono di origine familiare».
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