(O) La primavera anticipata, che ha portato ondate di varesini e di turisti al Sacro Monte e al lago, alla Schiranna, fa sperare in un risveglio della città, dopo la lunga crisi da Covid.
(S) Non ci credo. Dopo marzo, pazzerello, viene aprile, sarà dolce dormire. Non ci credo, sono troppi anni che il declino del Paese, che ci porta agli ultimi posti in Europa per competenze scolastiche, per informatica, per brevetti e innovazione, per occupazione femminile e ci vede ai primi in negativo, per debito pubblico, per disoccupazione giovanile, per instabilità governativa, questo declino, si sente in modo particolare qui, in questa provincia, un tempo tra le più dinamiche d’Italia, oggi sempre a metà classifica, quando va bene. Non è servito che ci sia stato un varesino al vertice della Regione Lombardia dal 2013, per non dire dei vari ministri…
(C) Eccezion fatta per Zamberletti…
(S) Altri tempi, comunque sono occorsi anni e anni per passare dalle idee ai fatti, vedi raccordo Arcisate-Stabio, poi lasciato incompiuto, con un solo binario fino ad Induno. E le varie amministrazioni comunali precedenti non hanno nemmeno capito che insieme al raddoppio dei binari si sarebbe potuto liberare un quartiere dalle strettoie che lo isolavano.
(O) Ma ora questa possibilità sta maturando e il comune di Varese la sostiene.
(S) Speriamo la sostenga in modo più gagliardo dei lavori della piazza Kennedy e della Caserma Garibaldi, due esempi tra i possibili.
(C) Sono convinto della necessità di lavorare sulle infrastrutture ferroviarie e in realtà cerco di darmi da fare, insieme agli amici di Associazione Alta Capacità Gottardo (quelli che hanno preparato il terreno per l’Arcisate-Stabio). Trovo che la notizia migliore sia quella arrivata in questi giorni, l’inizio della progettazione del raddoppio della Ferrovia Nord tra Cittiglio e Cocquio.
(S) Bene, ma riguarda Varese?
(C) In primo luogo migliorerà la puntualità su tutta la linea, perché il ritardo accumulato sulla linea ad un solo binario si ripercuote sul resto, poi perché mostra l’interesse di FNM, di Regione e Ministero per tutta la zona dell’alto Varesotto. Infine, mi risulta che sia stanziato il finanziamento anche per il tratto tra Barasso e Cittiglio. Però devo manifestare una convinzione ancora più profonda: il vero problema della città è il quietismo di tutta la sua classe dirigente, non solo quella politica. Rischiamo di diventare una città dormitorio, nemmeno molto equilibrata, perché il centro comincia ad essere abbandonato dal ceto abbiente, che si ritira sulle colline circostanti, anche fuori comune. Mi preoccupano soprattutto i giovani che trovano lavoro solo altrove, appunto a Milano o in Ticino. Non mi spingo a dire che la tanto desiderata facilitazione e velocizzazione dei trasporti verso queste due mete sia negativa, ma questa spinta deve essere equilibrata da un’attrattività della città, per esempio per centri direzionali, per industrie e servizi di alto livello.
(O) Quando dici città, si deve intendere non solo il comune di Varese, ma tutta l’area dei comuni vicini, dove ci sono risorse di territorio, di aree industriali che devono essere valorizzate. Penso per esempio a quelle di Casciago e di Barasso, penalizzate da collegamenti stradali insufficienti.
(C) Queste potrebbero giovarsi della purtroppo dimenticata circonvallazione di Varese, progettabile in complanare alla ferrovia Nord, e della sua realizzazione contemporaneamente al raddoppio dei binari.
(S) Anche Costante, come sempre fa Onirio, si concede ai sogni. È realista solo quando dice che sono mancati gli uomini, nella società politica come in quella civile, che avessero contemporaneamente visione e determinazione. Io resto pessimista, ma non posso negarvi la speranza di trovare tra le nuove generazioni qualcuno capace di dare una decisa sveglia alla bellissima addormentata.
(O) Onirio Desti (S) Sebastiano Conformi (C) Costante
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