(S) Piove troppo o troppo poco, questo cambiamento climatico ci sta stufando. Ora ci si mette anche Meloni a rallentarne le misure di contrasto per compiacere qualche industria di subforniture automobilistiche tedesche. Almeno una volta queste cose si facevano per la Fiat e gli operai comunisti di Mirafiori. Spero che il tuo parere non sia che la verità sta nel mezzo.
(O) La penso anch’io, una volta tanto, come Conformi. Abbandonare il consumo di combustibili fossili non è solo un progresso, è una necessità. Se mi obietti che i Cinesi continuano con nucleare, carbone, petrolio e gas russo, rispondo: peggio per loro.
(C) No, non sono mai per le mezze misure, se rifiuto le posizioni estreme è per correggerle. Accetto la sfida e dichiaro integralmente il mio pensiero, a costo di apparire fuori moda. Partendo dai motori, vi ricordo che da otto anni ho scelto l’auto ibrida, meno inquinante, soprattutto nella mia rimessa, perché risparmia sui consumi (anche se costa di più all’acquisto) e ha una guida più dolce. Una scelta egoistica, mi piace di più, non altruistica ed ecologica. Poi si vedrà se funzionerà il riciclo o lo smaltimento delle batterie esaurite, senza dimenticare che la costruzione delle stesse assorbe notevoli quantità d’energia. Questo bisogna calcolare: quanta energia richiede, nell’intero ciclo di vita, dalla costruzione al riciclo, un’automobile o qualsiasi oggetto.
(O) Giusto! Niente mezze misure, eliminazione totale della CO2, da tutte le fasi della produzione e del consumo, escludendo solo gli esseri animati.
(C) A questa esagerazione rispondo non con parole mie, ma con quelle di un appello di scienziati, di cui ricordo solo qualche nome: Alberto Prestininzi, prof. di Rischi geologici, Giuseppe Basini Astrofisico, Franco Battaglia prof. di Chimica Fis em.ica Univ. Modena, Paolo Blasi prof. em. di fisica e Rettore em. Univ Firenze, Augusta Cerutti Comitato Glaciologico It., Adriano Mazzarella, prof. di Climatologia Univ. Napoli, Alberto Mirandola prof. di Energetica applicata Univ. Padova, Ernesto Pedrocchi prof. em. di Energetica Polimi, Franco Prodi prof di Fisica dell’atmosfera Univ. Ferrara, e altri che mi scuso di non poter nominare, causa spazio.
(O) Che cosa sostengono?
(C) Riporto stralci del documento “Non c’è emergenza climatica”.
(O) C’è, eccome!
(C) Contestano l’emergenza, non il cambiamento, che non è in questione, ma le sue cause e i mezzi per contrastarlo. Ecco la premessa: “una rete globale di oltre 1500 scienziati e professionisti ha preparato questo messaggio urgente. La scienza del clima dovrebbe essere meno politica, mentre le politiche del clima dovrebbero essere più scientifiche, Gli scienziati dovrebbero affrontare apertamente le incertezze e le esagerazioni delle loro previsioni sul riscaldamento globale, mentre i politici dovrebbero spassionatamente valutare i costi reali così come i benefici, ipotizzati dalle loro misure politiche. Fattori naturali e antropogenici causano il riscaldamento. L’archivio geologico rivela che il clima della terra ha subito variazioni per tutto il tempo della sua esistenza, con fasi naturali fredde e calde. L’ultimo ciclo freddo, noto come ” Piccola Era Glaciale” è terminato di recente nel 1850. Pertanto non sorprende che ora stiamo vivendo un periodo di riscaldamento.”
Qui riporto solo i titoli dei paragrafi: “Il riscaldamento è molto più lento del previsto – La politica climatica si basa su modelli inadeguati – La CO2 è il cibo delle piante, la base di tutta la vita sulla Terra -Il riscaldamento globale non ha aumentato i disastri naturali – La politica climatica deve rispettare le realtà scientifiche ed economiche.”
Questa è la conclusione: “non vi è alcun motivo per creare panico e allarme. Ci opponiamo fermamente alla dannosa e irrealistica politica di CO2 a zero netto proposta per il 2050…”
(S) Mah, io so solo che la transizione energetica crea lavoro.
(C) E danni tipo il famoso 110%, superbonus da sindrome climatica. E forse crea più profitto che lavoro. Io, non marxista, ricordo bene che Marx profetizzava il crollo del capitalismo a causa della legge della caduta tendenziale del saggio di profitto. Non immaginava che scienza e tecnologia avrebbero prodotto sempre nuove merci, nuovi consumi, nuovi processi produttivi, che eludendo il regime di concorrenza perfetta, avrebbero rialzato il saggio di profitto. Con assoluta evidenza, la transizione energetica è il gigantesco tentativo del capitalismo di attuare uno di questi processi. In sostanza, sarebbe meglio spendere gli stessi denari per proteggerci dalle calamità naturali, compresi i terremoti, che con la CO2, capro espiatorio universale, non hanno niente a che fare.
(S) Sebastiano Conformi (O) Onirio Desti (C) Costante
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