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Apologie Paradossali

SUBDOLA OMOLOGAZIONE

COSTANTE PORTATADINO - 03/03/2023

ai(O) La proposta di oggi è quasi più una richiesta di aiuto, che un giudizio: iniziamo ad occuparci dell’AI, l’Intelligenza Artificiale. Non so veramente che cosa pensare, anche se mi aspetto grandi opportunità in molti campi, specialmente nella ricerca scientifica.

(S) Di primo acchito vedo più problemi e qualche pericolo.

(C) Vi propongo una rassegna dei problemi, inquadrando quel ‘sistema’ di cui tutti stanno parlando: CHATGPT, prototipo di chatbot basato su intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI specializzato nella conversazione con un utente umano.

(S) Chatbot?

(C) È un software che simula ed elabora le conversazioni umane consentendo di interagire con i dispositivi digitali come se stessi comunicando con una persona. Ad esempio, sei al computer alla ricerca di un prodotto e una finestra si apre chiedendoti se hai bisogno di aiuto. La risposta te la dà un chatbot. I chatbot possono essere semplici programmi che rispondono con una singola riga o più sofisticati “assistenti digitali”.

(S) Però utilizzano per la risposta i dati già in loro possesso. Non RAGIONANO, NON CREANO.

(O) Ma dispongono di una grande quantità di dati e li elaborano in brevissimo tempo. Un grande aiuto ad una intelligenza naturale, umana, per una sua ricerca, magari molto complessa.

(S) Quali sono invece i pericoli?

(C) Il più evidente, ma è solo una facilitazione per i truffatori digitali, è poter gestire una quantità di messaggi apparentemente ‘umani’, sostenere una conversazione rendendosi credibile fino al punto in cui il sistema riesce ad ottenere un dato sensibile, una password.

(O) Una sfida ulteriore alla ‘nostra’ intelligenza, non un male in sé.

(C) Il pericolo più subdolo è l’omologazione. ChaptGPT è stata messa alla prova da un mio amico. Ha chiesto elaborazioni di carattere scientifico, ottenendo buoni suggerimenti, ma quando è passato ad argomenti più opinabili, le risposte sembrano molto condizionate da una specie di ‘pregiudizio’. Per esempio, richiesta di descrivere la posizione di politici americani, canta le lodi di tutti i democratici, ma si rifiuta di scrivere dei due Bush, dichiarandoli “odiatori”.

(S) E quanto ai politici italiani?

(C) Mi permetto d’ignorare simili richieste relative ai politici italiani attuali. Toccherebbe a noi giudicarli, ma chissà, se domandando lumi all’AI, avremmo risposte tali da diminuire l’astensionismo. Però il mio amico le ha chiesto anche di comporre una poesia in onore di Craxi e, stupitevi, ne è uscito un componimento elogiativo di quattro quartine di cui vi riporto solo la prima:

“Betto Craxi, un uomo di potere

Con carisma e forza nell’azione

Un politico dal respiro internazionale

Con una visione per il progresso della nazione”

Vi risparmio le successive, sullo stesso registro.

(S) Come cantori del regime erano meglio Carducci e D’Annunzio.

(O) Evidentemente l’AI tiene conto della maggioranza dei giudizi contenuti nel suo database. Un’altra sfida alla nostra intelligenza: usare le capacità dell’AI per quello che offrono, non come ORACOLI e nemmeno come sostituto dei compiti a casa per gli scolari pigri.

Gli scienziati Battiston e Sideri hanno così sintetizzato la loro valutazione della ChatGPT: L’Ai può essere la migliore ape operaia della nostra vita. Lo sottolinea essa stessa”: «Come modello di linguaggio, posso generare testi in diversi formati, tra cui articoli scientifici. Tuttavia, essendo una macchina non ho la capacità di comprendere e interpretare i dati scientifici e di fare ricerca originale. Pertanto, non sarei in grado di essere un autore primario di un paper scientifico».

(C) Di quell’articolo condivido anche la conclusione, che sollecita una discussione sul tema, estensibile ai nostri pochi lettori: Nel caso dei Chatbot è però umano anche il sovrintendente, anche se cerca di non farsi troppo vedere nascondendosi dietro le esigenze del mercato… Chi controlla il controllore?E, soprattutto, chi lo controllerà una volta che la nostra scimmietta si sia diffusa in modo pervasivo nelle nostre società? Chat nega di avere un conflitto di interessi e scarica questa responsabilità sui suoi programmatori. Questa volta ha proprio ragione”.

(O) Onirio Desti (S) Sebastiano Conformi (C) Costante

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