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Attualità

L’ALTRO SAN VITTORE

ROSALBA FERRERO - 10/02/2023

 

Il battistero di San Giovanni, di pertinenza della Basilica di San Vittore, come il campanile del Bernascone, è dei tre l’edificio più antico. Durante i lavori di restauro voluti dal monsignor Schiavini nel 1948, fu ritrovata una vasca battesimale sotto il piano della pavimentazione, intonacata e con le pareti ad imbuto, come necessario per l’amministrazione del battesimo per “immersione”: ciò consentì di datare l’edificio alla fine dell’VIII secolo.

Il battistero ha subito nei secoli trasformazioni architettoniche cui sono corrisposte altrettante evoluzioni della destinazione. La pianta esagonale ha subito vari rimaneggiamenti: nel XII secolo fu realizzato il presbiterio quadrato sul quale fu posta una tribuna accessibile con una scala collocata sulla parete est; nel 1878 per consolidare l’edificio, il Genio Civile eliminò i due lati sud del primitivo esagono, conferendogli la fisionomia a noi nota.

Nei primi secoli del Cristianesimo solo chi era battezzato aveva accesso alle chiese. I catecumeni al termine del percorso catechistico, ricevevano il Sacramento in forma solenne, a Pasqua o a Pentecoste in un edificio esterno alla chiesa, in cui era una vasca ottagonale, simbolo escatologico della rinascita.

Nel Battistero di San Giovanni di Varese sono presenti tutti gli elementi canonici.

La vasca in pietra, dislocata lungo la parete nord poi al centro poi lungo la parete di destra viene infine nella posizione attuale ove è sopra elevata per consentire la visione della vasca primitiva.

A partire dal XIV secolo, ormai i battezzandi non sono più adulti, ma bambini, il rito della somministrazione mutò: il Sacramento viene conferito per infusione presso un fonte battesimale, all’ingresso della chiesa e il Battistero non viene utilizzato più per la somministrazione del sacramento.

Nel 1825 un decreto del Regio ispettore scolastico destina il Battistero ad ospitare “le lezioni di dottrina cristiana per gli alunni delle scuole di Varese che ogni giorno prima delle lezioni si dovevano recare a San Giovanni per ascoltare la messa”.

Oggi è luogo deputato a cerimonie particolari ed eventi legati alla liturgia, il che consente da tempo di accedervi e di godere della vista dei pregevoli affreschi posti sulle pareti dell’aula battesimale e del presbiterio; quelli collocati nella tribuna sono ignoti ai più perché “inaccessibili”. Infatti dopo il 1617, come scrive nella cronaca il Tatto “Sabato 23 dicembre si è finito di destruere la scala nella chiesa di Santo Giovanni e ne sono state portate via le macerie e il medesimo giorno è stata finita la scala che si va nella scolla delli sig. Scolari del Corpus Domini”, c’è una scala in pietra alquanto ripida, cui si accede da un porta esterna collocata sulla parete ovest dell’edificio.

La tribuna fu così scollata dal Battistero ed riservata ai componenti delle confraternite

Tutte le cronache locali accennano a “Confraternite”, che si sono succedute nel tempo, estremamente influenti in città, dagli “Scolari del Corpus Domini” ai Confratelli della carità” che nel 1567 chiudono la tribuna e si isolano nella stanza superiore, alla confraternita di Santa Marta.

L’influenza delle confraternite si rileva nella ripetitività dei soggetti degli affreschi che decorano le tre pareti della tribuna, diversi per stile e per collocazione cronologica, che va dal tardo romanico al barocco, quasi che ogni Confraternita abbia voluto lasciare la sua impronta con un affresco che la rappresentasse, quasi un ex-voto: ciò può spiegare la presenza di ben nove affreschi che hanno tutti per soggetto la Madonna col Bambino: ogni gruppo ha la “sua”.

Esigenze di sicurezza hanno impedito per anni l’accesso alla tribuna: ora la parrocchia di San Vittore è stata supportata nel reperimento dei fondi necessari a far realizzare una balaustra per la balconata, e un corrimano lungo la scala da Italia Nostra Varese, che si è resa disponibile anche a gestire visite guidate alla tribuna e al Battistero, a partire dal 18 febbraio e a editare un volume con la riproduzione esaustiva degli affreschi presenti in Battistero.

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