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Politica

SMASCHERIAMOLI

EDOARDO ZIN - 03/02/2023

votoLo confesso: non ne posso più dei dibattiti televisivi dove abbonda non la ricerca della verità, ma la superficialità rappresentata talvolta da rudi personaggi o da incompetenti intellettualoidi che non sono mai inclini a premettere alle loro parole il filtro della riflessione. Si eccede in queste trasmissioni nel falsificare la realtà, la parola viene utilizzata come arma per combattere l’avversario.

Anche in politica la parola viene usata come “prassi della stupidità” (Robert Musil) e la stupidità è un nemico più pericoloso della malvagità. Lo schermo televisivo viene usato come strumento di potere per sedurre e promettere mirabolanti miracoli al momento delle elezioni (“Toglieremo tutte le accise dai carburanti!”), salvo poi a correggersi quando ci si accorge che la realtà è complessa. C’è poi l’irrefrenabile, loquace politico che nella prosopopea dei comizi assicura che bloccherà le migrazioni e, se i fatti dicono il contrario, allora altera i fatti e cambia discorso. C’è il ministro che vuole limitare le intercettazioni telefoniche durante le investigazioni perché “inutili e costose” proprio nel giorno in cui un superboss della mafia viene arrestato, grazie allo strumento investigativo che vuole ostacolare e, davanti all’opinione pubblica, alla stampa e ai magistrati che protestano, ricorre al “politichese”, un linguaggio oscuro e accusa gli ascoltatori di “averlo frainteso”. E c’è perfino il ministro della cultura che sostiene che Dante è il padre della cultura di destra, senza citare a suo sostegno uno studio, un libro, un autore: detto così come uno slogan, uno scherzo, una risorsa che adotta per perdere la sua fragile identità. Trionfa la mediocrità di chi promette un’elargizione o la cancellazione delle tasse e così narcotizza la massa. Non parliamo, poi, di quel fanatico che mistifica la cruda realtà della guerra come “operazione militare speciale”.

Disapprovo inoltre i politici che durante i telegiornali si presentano con grande supponenza e mi rovesciano addosso l’annuncio di grandi riforme come il presidenzialismo o la nuova autonomia federale, ma non dicono che queste riforme sono di natura complessa ed esigono un’articolazione elaborata: sono leggi costituzionali che devono essere adottate con due successive delibere delle due camere e approvate nella seconda votazione con maggioranza assoluta, senza contare che potrebbero essere sottoposte a referendum  popolare. Con tutti i gravi problemi che esecutivo e parlamento devono affrontare (dalla guerra in Ucraina alla grave crisi economica, alla crescente povertà) è proprio indispensabile dissipare tempo e risorse a riforme che necessitano riflessione,  discernimento, confronto? Temo che per questi temi la logica di certi politici sia l’ultimo espediente per nascondere i reali problemi del paese.

Come reagisce la gente a simili fatue stoltezze? C’è chi si nasconde in uno sghignazzo, dietro cui si cela il qualunquismo e la limitatezza del pensiero. C’è chi è disinteressato, anzi, per dire la cosa in modo netto, è “menefreghista”. C’è chi si indigna, ma la collera dura lo spazio di un giorno e la sua protesta si spegne come il fuoco di paglia davanti agli interessi personali e non del bene comune.

C’è infine chi si impegna perché qualcosa cambi. Ha un fremito di coscienza, rispetta i doveri civici, ha il senso della partecipazione nel volontariato, nel sindacato, in politica, nella vita del quartiere o della scuola; sono uomini caparbi nel difendere gli interessi di tutti e si lasciano sfiorare dall’inquietudine del dubbio. Parlano come i profeti biblici con franchezza, con libertà, con audacia a costo di diventare “martiri della parola” come tanti giudici assassinati, come i preti ammazzati perché denunciavano il male infiltrato nei gangli della città, come chi non ha venduto la coscienza morale.

Sono pochi. E’ vero, ma tutti noi abbiamo in mano una piccola arma per imitarli: si chiama voto. Purché si rifletta, si giudichi, si vagli per portare ciascuno la propria pietra alla costruzione della polis dove poter vivere meglio e aiutare gli altri a vivere meglio.

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