A parte la questione Juventus che tiene banco con i sottostanti scontri dialettici sull’operato anche di altre società, va ricordato che il calcio italiano soffre nei confronti di quelli esteri perché il suo giro d’affari è molto ridotto.
Resta un mistero di come si possa operare a rivalutazioni così assurde in società quotate in borsa e che proprio per questo avrebbero dovuto dare ben altre garanzie, ma è un dato di fatto che ormai gli incassi anche delle squadre maggiori (nei club minori sono più o meno inesistenti) sono purtroppo minimi rispetto al costo delle squadre e che tutto si basa quindi su plusvalenze di giocatori – spesso fittizie – e sui diritti TV.
Squadre inglesi di centro classifica, per esempio, godono di contratti ben superiori alle nostre società più forti e questo conferma come il calcio italiano sia scivolato piuttosto in basso nella scala dei valori del calcio mondiale ed europeo, tanto che non è bastata la fiammata della vittoria all’Europeo per rivalutarlo.
Poi ci sono episodi inqualificabili come gli scontri di tifosi in autostrada o l’autentica vergogna della finale di Supercoppa da anni non più giocata in Italia.
Sono un tiepido tifoso milanista, ma mercoledì sera della scorsa settimana mi sono vergognato e non già per i tre gol subiti dall’ Inter ma per il desolante spettacolo di una finale di una Supercoppa Italiana giocata a Riyadh in Arabia Saudita, davanti a spalti desolatamente semivuoti e inneggianti a Ronaldo (?!) solo due giorni dopo che il governo saudita (quello che detiene il record mondiale di 81 condanne a morte eseguite in un solo giorno il 12 marzo 2022) aveva condannato a morte anche Awad Al-Qarnim, 65 anni, anglo-saudita “colpevole” di aver scritto un tweet contrario al governo.
Pensate per un attimo se Milan ed Inter – dimostrando di non correre solo dietro ai soldi, ma di avere anche un minimo di coscienza – avessero per protesta rifiutato di giocare a Riyadh optando per disputare la partita semplicemente al Meazza a San Siro (cosa peraltro logica e giusta), magari offrendo in beneficenza una parte dell’incasso.
Sarebbe stato uno schiaffo ai soldi dei sauditi (che hanno anche loro invaso lo Yemen “alla Putin” ma fa figo non ricordarlo) e magari qualcuno nel mondo avrebbe potuto notare “Guarda questi italiani che hanno anche un pò di coerenza e spina dorsale…”. Macché, davanti ai soldi ci inchiniamo tutti…
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