Mi posso chiamare Andrea, Mattia, Giovanni, Pietro, Luca e mi sento un ragazzo atipico, diverso dagli altri miei compagni di scuola e questo perché ho un modo di pensare e di concepire la vita con uno sguardo introspettivo, attento ai sentimenti miei ed altrui. Questo atteggiamento mi porta ad essere sempre me stesso, a confrontarmi e scontrarmi con i valori di questa società. Spesso mi trovo a passeggiare osservando le bellezze che la natura ci offre, come le alte piante che ci circondano (ad esempio i cedri del Libano); gli esseri vegetali esistono da sempre, sembrano immobili ma hanno anch’essi una vita di relazione con le altre piante o il cielo e gli uccelli che volano e cinguettano allegramente; per questo, trovandomi a volte sopra pensiero, inciampo e prendo qualche storta.
Cerco di sorridere alle persone che incontro nel mio quartiere, anche se queste a volte hanno il muso lungo e fanno finta di non conoscermi.
Mi fa bene fantasticare ad occhi aperti e sogno un mondo più bello dove le persone, anziché litigare, fare la guerra e lottare per aver un posto migliore in società, si aiutano e collaborano tra loro cercando di avere un progetto comune per il bene di tutti.
Essere immersi nei propri pensieri è bello e fa bene al nostro fisico, ma senza esagerare. È importante avere i piedi ben piantati per terra, cercando di non farci lusingare dalle mille luci che ci vengono proposte, che apparentemente brillano, ma poi si spengono subito; per questo è bene confrontarsi con chi è più esperto di noi, magari un educatore, un genitore, un padre spirituale che ci conosce e ci sa indirizzare.
Il sognare ad occhi aperti è un’attività che esiste a prescindere dalla nostra volontà, ci accompagna ed è dovuta ad una interazione tra le nostre emozioni e fatti che sono già accaduti, che ci aiuta a conoscere il prossimo futuro ed essere preparati ad affrontarlo.
Questi pensieri a volte ci fanno paura, possono essere intrusivi, ripetitivi, oberati di sentimenti di svalutazione oppure di eccessiva sopravvalutazione di sé. Avere un’idea rigida di noi stessi, con degli obiettivi molto alti da raggiungere può portare alla frustrazione e alla depressione.
In un mondo in continuo mutamento anche i social media ci chiedono di essere sempre presenti, quasi che se non esprimiamo sempre i nostri pensieri e commenti su un fatto o un avvenimento, allora ci sembra di non esistere.
Sono un tipo timido e un po’ impacciato e quanto vorrei farmi notare da quella compagna di scuola e apparire forte e sicuro di me, ma la mia indole solitaria e riflessiva mi porta spesso ad allontanarmi dai miei coetanei. Andare contro corrente per me significa anche non prendere in giro chi è meno fortunato o meno abile degli altri.
Essere adolescenti significa iniziare a scoprire il mondo dentro e fuori di noi e rapportarsi con un corpo in continua evoluzione e anche se non si è perfetti, secondo le mode e i classici canoni di bellezza, si può essere ugualmente affascinanti e autentici.
Cerco di documentarmi e accrescere la mia cultura leggendo qua e là qualche pagina di fisiologia e anatomia medica di trattati che appartengono ad un mio zio medico.
Mi affascina particolarmente il cervello che è costituito da due lobi ed è rappresentato da una corteccia cerebrale, sostanza grigia sede di neuroni, e da una sostanza bianca detta anche glia, costituita soprattutto da cellule nervose di collegamento (centraline e cavi di trasmissione degli impulsi nervosi elettrici), ma anche da strutture più antiche nell’evoluzione dell’uomo, come il talamo, centro recettivo dei vari stimoli e dall’ipotalamo e dall’ipofisi (centri che ad esempio regolano la temperatura corporea e l’appetito attraverso segnali chimici gli ormoni.)
Le emozioni e i pensieri vengono elaborati nei lobi frontali e costituiscono un aspetto importante della nostra vita arricchendo il nostro mondo interiore; bisogna imparare a riconoscere le emozioni per non esserne schiavi e succubi.
La vita è bella anche se difficile e piena di insidie e in questo cammino non siamo soli ma accompagnati da amici, parenti e soprattutto da un “grande amico” di cui nei giorni scorsi è ricorsa la nascita.
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