Natale porta con sé, per tradizione doni e cibo. I primi spero per tutti noi siano quelli desiderati, sul secondo invece ci sarebbe davvero molto da dire. Troppo facile sarebbe parlare di calorie, diete, alimenti da evitare/assumere in base agli obbiettivi ambiziosi (nel senso che li raggiungiamo raramente) che tendiamo a porci all’inizio dei nuovi anni.
Facile anche perché basta aprire una rivista o digitare parole chiave come cibo, Natale, diete per essere travolti da messaggi scientifico/pubblicitari di ogni genere.
In questa occasione vorrei invece ricordare qualche accortezza che dovremmo seguire come consumatori nel leggere le indicazioni sui prodotti alimentari considerato, oltretutto, che periodicamente scattano allarmi e segnalazioni.
Ora, che in un complesso modo produttivo, come è quello alimentare con una filiera che va da terra o mare fino alla nostra tavola con una strada colma di tappe e passaggi tecnici ed umani, non mi stupisco che talvolta possano capitare imprevisti ed incidenti. Io penso invece a quello che noi possiamo e dovremmo controllare quotidianamente.
Iniziando dall’etichetta che per legge deve essere presente sui prodotti alimentari e dalla quale possiamo ricavare parecchie informazioni circa ad esempio la miglior modalità di conservazione, i metodi di preparazione e consumo ed altro ancora.
L’etichettatura è la modalità di comunicazione dei produttori di settore che attenendosi alle regole dell’Unione Europea informano i consumatori fornendo tutte quelle notizie utili all’utilizzo sicuro dei loro prodotti.
Tutte queste norme hanno quindi portato ad oggi avere informazioni chiare, semplici, corrette che portano a conoscenza delle caratteristiche, delle proprietà ed eventualmente degli effetti, dei prodotti alimentari acquistati.
L’etichetta non ha solo valore estetico ma è soprattutto un prezioso aiuto e, se letta con attenzione, può fornire diverse informazioni.
Queste ultime si rifanno ad un Regolamento UE 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori con un miglioramento sulla chiarezza e trasparenza, ad esse vanno aggiunte inoltre quelle del 1924/2006 inerenti indicazioni nutrizionali e sulla salute.
L’etichetta quindi è qualunque marchio commerciale o di fabbrica, segno, immagine o altra rappresentazione grafica, scritto, stampato, stampigliato, marchiato, impresso in rilievo o a impronta sull’imballaggio o sul contenitore di un alimento o che accompagna tale imballaggio o contenitore.
L’etichetta contiene obbligatoriamente: denominazione, durabilità, indicazioni nutrizionali (claim), condizioni di conservazione ed uso, elenco degli ingredienti, allergeni, paese di origine e luogo di provenienza, dichiarazioni nutrizionali, nome o origine sociale, quantità al netto.
Giusto per fare degli esempi, negli ingredienti debbono essere indicate tutte le sostanze impiegate nella produzione in ordine decrescente di peso. Gli allergeni (ad esempio glutine come grano, segale, orzo, avena, farro o prodotti a base di crostacei o uova etc etc) devono essere indicati con carattere diverso rispetto gli altri ingredienti per dimensione o stile o colore, in modo da essere rapidamente riconosciuti.
Anche i prodotti sfusi devono riportare la segnalazione, così come i prodotti somministrati in ristoranti, bar e mense. Oli o grassi vegetali dovranno essere indicati con relativa origine specifica.
La durabilità del prodotto invece significa data di scadenza, che per prodotti molto deperibili è indicata con “da consumare entro il” oppure termine minimo di conservazione (TCM) quindi da consumarsi preferibilmente entro, segnalando quindi che, oltre quella data, alcune caratteristiche organolettiche come sapore ed odore, potrebbero cambiare ma il prodotto potrà lo stesso essere consumato.
Infine questo vale soprattutto per Natale la dichiarazione nutrizionale cioè valore energetico, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sali e volendo acidi grassi monoinsaturi, polioli, amido, fibre.
Dulcis in fundo il valore energetico per 100gr o 100 ml o per la singola porzione, con un riferimento a un adulto medio che consuma 2000 kcal al giorno.
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