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Attualità

BOBO, UNA PARTE DI ME

MARIO CARLETTI - 25/11/2022

Da sinistra: Elio Girompini, Mario Carletti, Massimo Malerba e Roberto Maroni

Da sinistra: Elio Girompini, Mario Carletti, Massimo Malerba e Roberto Maroni

Ci sono due persone alle quali devo molto/tutto dal punto di vista professionale e lavorativo, una è Bobo Maroni.

Con lui se ne va una parte unica, meravigliosa, irripetibile della mia vita.

Tutto parte da una storia di vero e proprio bullismo ante litteram, condito da uno spruzzo di body shaming, per la quale saremmo finiti in molti oggi sui giornali, ma erano altri tempi, altri genitori, altri professori, altra scuola, altra società insomma.

Inizio delle superiori, chi ancora con i pantaloni corti, gli extracomunitari non provenienti da Libia, Marocco o Bangladesh ma da Lozza, Quinzano, Castronno e zone limitrofe.

Ginnasio Liceo Cairoli emblema della città per le materie classiche, luogo di cultura e conoscenza, ma per noi vero e proprio parco giochi.

Bobo timido, ancora insicuro, barba lunga quasi a nascondersi, introverso (come il 90% degli alunni), extracomunitario (Lozza), subito al centro come vittima o come regista di scherzi, burle, agguati, complice perfetto di ogni divertente malefatta.

In classe invece dopo pochi giorni riferimento per tutti come unico studioso/secchione, parafulmine per interrogazioni, fonte di copiatura a catena in un sistema diventato in poche settimane perfetto.

Complici i professori, prima che docenti, uomini e donne capaci, perfettamente consci del loro ruolo di educatori, non semplici dispensatori di voti e minacce, ma perfetti plasmatori di piante in crescita, la scuola diventa il nostro orto di maturazione.

Gite, motorini, interrogazioni, studi, cene, voti, maturità, servizio militare primi lavori ma nulla muta nel tempo, la goliardia a 360° continua senza soste, poi Bobo e la Lega.

Uomo curioso ed intelligente capisce prima di tanti, non perde i suoi valori ed i suoi credo, ma intuisce che può incidere molto di più in questa nuova veste.

E parte all’avventura, all’inizio non sostenuto da molti, ma senza mai sbagliare una mossa. Qui le sue qualità, in un mondo come quello politico, dove spesso mancano, diventano fondamentali per compiere una carriera unica.

Resto al suo fianco per anni in una galoppata straordinaria in giro per il mondo, nel cuore del sistema politico/burocratico italiano ed anche in quello europeo, ove viene accolto ed apprezzato allo stesso modo.

Lui non cambia, resta mite, buono, incapace di alzare la voce, lontano dall’usare per propri interessi potere o lampeggianti, vivendo momenti complicati e/o drammatici (Biagi) con forza e determinazione.

Me lo vedo all’Onu a parlare per l’Italia di fronte al mondo ed in platea piango da solo di gioia ed orgoglio e così lo ricorderò.

La vela, la musica, il Milan uniche vere passioni, la sua Lozza l’unico luogo di pace dove avrebbe voluto sempre stare pur avendo a disposizione il mondo.

Se ne va troppo presto per la sua amata famiglia, ma anche per me, per noi, per tutti coloro che gli hanno voluto bene.

Si farà benvolere anche ora, ovunque sia.

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