Fermo restando che il governo fa benissimo a contrastare il fenomeno dei “rave party”, e che ci si può domandare come mai precedenti governi non l’abbiano fatto, che bisogno c’era per questo di introdurre per decreto un articolo apposito nel codice penale? Chi organizza una di queste riunioni viola già un gran numero di norme vigenti. Bastava allora semplicemente che il ministro dell’Interno allertasse le forze di pubblica sicurezza alle sue dipendenze di stare in guardia e di intervenire tempestivamente per impedire i “rave party” in base ad esse.
L’introduzione per decreto di un apposito articolo del codice penale, oltre ad essere superflua, sembra fatta apposta per dare fiato a un’opposizione uscita sconquassata e divisa dalle recenti elezioni e per dare argomenti a una stampa quasi tutta schierata contro l’attuale governo. Consente a Enrico Letta di stracciarsi le vesti e di definire l’iniziativa “un gravissimo errore” e persino di affermare che “I rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la libertà dei cittadini che così viene messa in discussione”.
Dà l’occasione a Giuseppe Conte di parlare al riguardo di “norme da Stato di polizia”. E al coordinatore di + Europa Giordano Masini, di dire che “il decreto del governo sui rave party, una volta letto il testo, ha tutta l’aria di essere una cosa ben più seria e più grave di quanto sembrasse ieri. Nella definizione di ‘terreni o edifici altrui, pubblici o privati’ ricade di tutto: i capannoni o i campi in cui vengono organizzati i rave, ma anche le università, i luoghi di lavoro, le piazze. E l’espressione ‘può derivare un pericolo per l’ordine pubblico’ è sufficientemente vaga per ricadere nell’arbitrio più assoluto. Di chi? essenzialmente dei prefetti, ovvero del governo”.
Se invece lo scioglimento dei rave party ad opera della polizia avvenisse in base alle singole norme vigenti che vengono violate in questi casi, la gente comune ne sarebbe comunque ben lieta e l’opposizione non avrebbe motivi per difendere questi caotici e distruttivi eventi spacciandoli per grandi espressioni della libertà di riunione sapendo che queste sciocchezze troveranno ampia eco sui giornali più diffusi. In tema di ordine pubblico ci sono un mucchio di cose che il governo può fare applicando norme vigenti che i governi precedenti avevano smesso di applicare. E per questo non occorrono decreti. Basta la volontà politica.
www.robironza.wordpress.com
You must be logged in to post a comment Login