Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Editoriale

DEMORATTIZZÀTI

MASSIMO LODI - 11/11/2022

????????????????????????????????????????????Reduce dall’alleanza draghiana/realistica con Berlusconi, Conte e Salvini, il segretario uscente del Pd s’indigna all’idea di sostenere la Moratti nella corsa al governatorato della Lombardia. “Gli elettori di centrosinistra non capirebbero”.

Può darsi. Manca un dettaglio: qual è la carta vincente da calare sul tavolo della partita e che suggerisce di rinunciare a una prestigiosa candidata, appena dissociatasi netta/schietta dal leghismo- berlusconismo-sovranismo? A chi pensa Letta per contrastare sia Fontana, che Salvini intende riconfermare e Meloni/Berlusconi sono obbligati a subire; sia la Moratti, su cui Calenda e Renzi puntano per imbracciare a Milano il piccone utile a scavare future, possibili fosse a Roma?

Ipotesi. 1) Carlo Cottarelli è ottimo economista, persona di riguardo etico, grand commis dal riconosciuto valore. Ma non un trascinatore di folle, doppiato a Mantova un mese e mezzo fa dalla Santanchè nella disputa per il Parlamento, e certo di modesto appeal in quell’elettorato del profondo Nord che privilegia profili diversi. Sapendolo per primo, ha respinto la chiamata. 2) Giuliano Pisapia, gratificato dal seggio al Parlamento europeo e scettico sul suo personale spendersi, ne ha seguito il gesto: non intende dare disponibilità a un’avventura dall’incerto partenariato e dall’incertissimo epilogo. Altre voci/idee/personalità, nessuna.

Scartato il pregiudizio ideologico-passatista, della Moratti sono incontestabili i titoli: ministro, sindaco di Milano, presidente della Rai, capo di board finanziari, promotrice di un’Expo dallo straordinario successo, benemerita del terzo settore, soccorritrice l’anno scorso al Pirellone proprio del Fontana inguaiato dal default pandemico. Per sfidarla serve un concorrenziale pedigree. Ben venga l’alternativa che favorisca la gara tra migliori, nell’interesse della comunità lombarda. Se però non c’è il nome in grado di riunire un largo, improbabile fronte di centrosinistra (da Calenda a Conte), l’avversione alla Moratti decreterà il trionfo di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia.

Un’operazione autodistruttiva, il perfetto suicidio politico. Tanto più grave la prima, tanto più incomprensibile il secondo perché attuati in un territorio di dieci milioni d’abitanti amministrato per lo più a livello locale da sindaci che del Pd o sono espressione o sono alleati in formazioni civiche. Primus inter pares quello di Milano Sala, che della Moratti a Palazzo Marino fu city manager, con lei collaborò all’Expo e della quale sarebbe il principale e ascoltato partner nell’avventura olimpica del 2026. Buonsenso vorrebbe che delle due l’una: o candidi Sala contro la Moratti o lavori per far quagliare la Moratti e Sala. Tertium non datur. O tertium datur: si aspetta la sorpresona. Chissà se le reminiscenze latine aiuteranno il professor Letta, prossimo a rioccupare la cattedra della Sorbona. Nel frattempo crescono i delusi. I depressi. I Demorattizzàti.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login