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Fisica/Mente

NO KOVID

MARIO CARLETTI - 03/11/2022

Varianti del Covid

Varianti del Covid

Piccolo aggiornamento sul Covid, credo sia necessario visto quanto attorno a questo virus si stiano giocando oggi battaglie politiche e non sanitarie, cadano teste, partano commissioni, ci siano inchieste e non mi stupirei, a breve, di rivedere qualche patibolo nelle piazze principali.

La prima riflessione è che questa pandemia ha fatto chiaramente capire quanto il genere umano non sia affatto pronto ad affrontare in modo collettivo e compatto delle avversità più o meno (lo dirà la storia) naturali.

Tutti parlano di tutto, la scienza ufficiale ha commesso enormi errori di comunicazione, lasciando spazio e voce anche chi non avrebbe il minimo titolo (per competenza) di esprimere pareri o dettare linee, questo anche perché le conoscenze di un avversario ignoto non si acquisiscono immediatamente e quindi le risposte iniziali posso essere non perfettamente centrate se non, talvolta, addirittura sbagliate.

Parlare con il senno di poi quando le cose si chiariscono, la paura tende a diminuire, i tempi di risposta non devono essere immediati, è naturalmente più semplice di quando ti trovi in trincea, ti sparano di notte e non sai nemmeno da dove arrivano i proiettili.

Chiarisco quindi che i tribunali postumi dove si cercano colpevoli a tutti i costi non mi piacciono affatto: trovo molto più serio cercare di analizzare i fatti, rimarcare gli eventuali errori commessi, punire ovviamente chi ha fatto qualcosa con dolo o per interesse privato, avendo però come obbiettivo unico di cercare come comunità sociale di non ripetere gli (eventuali) stessi errori qualora si presentasse di nuovo una situazione d’emergenza simil Covid.

Auspico quindi una analisi per quanto possibile serena (rispetto incondizionato per le vittime e chi ha subito danni di salute) che coinvolga tutta la catena della sanità a partire dal Ministro in carica fino ad arrivare al cittadino con i suoi comportamenti pubblici e privati. Quindi una filiera di responsabilità, non la ricerca di una vittima sacrificale unica che abbia lo scopo di nascondere quello che ciascuno di noi avrebbe potuto/dovuto fare.

Da parte mia riporto sempre i dati raccolti da fonti considerate dal punto di vista scientifico attendibili non essendo ovviamente in grado di produrne io in proprio.

I dati dicono che i ricoveri per Covid 19 stanno rapidamente aumentando in tutta Europa. La grande differenza rispetto a prima, è che la stragrande maggioranza di questi casi positivi non ha più risvolti di emergenza.

Questo sembrerebbe dovuto al fatto che l’immunità delle vaccinazioni e le infezioni passate si sta riducendo, mentre la vita sociale è tornata praticamente ai livelli pre pandemia.

In compenso sono emerse ed intercettate una serie di varianti Omicron che sfuggono all’immunità e ciò spinge gli studiosi ad ipotizzare, per l’inverno, una ulteriore ondata di contagi.

Ricordiamo che un vaccino è attivo per tutta la vita solo se l’infettante è stabile, cioè non cambia i connotati che vengono presentati al nostro sistema immunitario (ad es virus del morbillo), altrimenti se li cambia (muta) le nostre difese non lo riconoscono.

In Gran Bretagna, India, Singapore sono state isolate diverse varianti a rapida diffusione mentre il nostro Istituto Superiore di Sanità fino ad oggi ha sequenziato circa una settantina di versioni del Covid 2, anche se non statisticamente significative.

Quello che è certo è che le vaccinazioni che sono state fatte non coprono tutte le varianti che stanno emergendo le quali paiono avere tutte la straordinaria capacità di mutare proprio quella parte che viene riconosciuta dal nostro sistema immunitario.

Il risultato è quindi che alcune varianti di Covid 2 possono non essere neutralizzate, anche da chi è stato vaccinato.

Gli studiosi non sono in grado di prevedere come questi fattori potranno nell’immediato futuro portare ad un eventuale innalzamento dei ricoveri, l’ovvia speranza è che l’immunità acquisita, per vaccinazione o superata malattia, possa durare abbastanza a lungo e limitare quindi il numero delle terapie intensive necessarie.

Un richiamo al buon senso nell’utilizzo dei mezzi di protezione e prevenzione in base ai propri stili di vita sembra pertanto quanto mai necessario ed opportuno.

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