“Cosa cercate?”. Alla domanda di Gesù risponde William Blake: “Ho cercato la mia anima e non l’ho trovata. Ho cercato Dio e non l’ho trovato. Ho cercato un fratello e li ho trovati tutti e tre”. Tu, Dio, io.
Dio non lo vedi, ma lo scopri dentro un “noi”: nelle relazioni che vivi e nell’amore che doni. Se cercando qualcosa cogli un tu, cambia la prospettiva e cambi te stesso.
Si passa dal qualcosa al qualcuno se c’è una dimensione di intimità: familiarità “di casa”, dialogo e confronto, fidarsi e affidarsi. È il salto dall’io al tu, per un noi. Se non ci viene riconosciuto un merito e detto un grazie, ci restiamo male e ce la prendiamo col mondo; poi però non rendiamo grazie a nostra volta; non pensiamo mai di essere graziati e di diventare graziosi.
Dobbiamo cambiare: dalle “sensazioni” alla “sensibilità”. Questa apre al noi, le altre chiudono nell’io azionando carineria solo se e quando ci è utile. Le sensazioni sono il metro dell’istinto, col mio io al centro. La sensibilità è il termometro dell’amore: vivo un tu in un noi.
Siamo iper-sensibili per le nostre sensazioni, ma lo siamo scarsamente verso gli altri. Andiamo a senso unico, per quel che ci conviene, da autoreferenziali; infatti abbiamo da dire un po’ di tutto e di tutti.
La sensibilità invece porta ad essere ricettivi, elastici, flessibili, duttili a ogni perturbazione: è l’intelligenza emotiva propria non di chi “pretende”, ma di chi si “protende“ immedesimandosi per capire i malintesi prima che degenerino o sciogliendo nodi e fatiche con note di ironica leggerezza.
Chi è cristiano, cioè è “di casa” con Gesù, smarca tutti con la sua proposta: “Venite e vedete!”. Si va dalle parole ai fatti.
DA: io cosa ci perdo? O cosa ci guadagno? A: guarda cosa ho fatto per noi!
La gioia come l’amore e la fede va condivisa. Si vede, senza bisogno di dirlo. Anzi, diventa contagiosa: “Abbiamo trovato!”.
Passare dal cercare qualcosa al trovare qualcuno, dall’io al tu, dalle sensazioni alla sensibilità, dalle parole ai fatti, è accorgersi che Dio passa dentro l’orizzonte del noi, nella normalità delle relazioni vissute con intensità e qualità.
La vita ti porta in luoghi inaspettati, l’amore ti riporta a casa: puoi aver viaggiato in tutto il mondo, eppure appena rientri a casa tua, ne respiri l’aria. E capisci che la felicità è quando sai di essere al sicuro, anche se ti senti a pezzi, perché quello che cerchi non è qualcosa, ma è qualcuno “di casa”.
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