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Chiesa

IMPOSSIBILE E POSSIBILE

SERGIO REDAELLI - 30/09/2022

Anna Paratore, la mamma di Giorgia Meloni

Anna Paratore, la mamma di Giorgia Meloni

Una gaffe “in buona fede”. L’ha commessa domenica notte in tv Giorgia Meloni, a commento del trionfo alle urne di Fratelli d’Italia, attribuendo a san Francesco una frase che il santo di Assisi non ha mai pronunciato né scritto: “Cominciate a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”. Spiritualità francescana da baci Perugina, l’ha bonariamente canzonata lo studioso del santo, frate Francesco Vaona. Ma se la citazione è sbagliata, l’intenzione non è da buttare. Che la dominatrice del 25 settembre abbia voluto lanciare un messaggio di attenzione ai temi cari Oltre Tevere?

Sappiamo della scelta di povertà del santo, del suo amore per il creato e conosciamo le idee del pontefice che ha preso il nome del poverello. Papa Francesco le ha ribadite nei giorni scorsi proprio ad Assisi spiegando ai giovani come immagina un mondo migliore. Egli sogna un’economia di pace e non di guerra che si prenda cura dell’ambiente e non un’economia cinica, triste e pessimista che lo depredi, chiede una rivoluzione spirituale contro l’inverno demografico in cui si preferisce accudire i cagnolini che generare figli (ma spesso lo si fa per solitudine), auspica una nuova sensibilità sociale che impedisca di licenziare le donne se rimangono incinte.

Da Assisi invoca uno sforzo per combattere la “carestia di felicità”. Reclama un’economia più umana rispetto al capitalismo senza freni, agli idoli del profitto e della speculazione. Un’economia temperata dai valori cristiani, capace di valorizzare un nuovo concetto di sviluppo partendo dal principio che il benessere e la felicità delle persone contano più della crescita dei redditi. E spinge gli studenti ad agire non solo per “fare soldi” ma per aiutare il mondo a vivere meglio, per soccorrere gli esclusi, per trovare uno sviluppo sostenibile dall’uomo e dal pianeta che sta “bruciando” e ha bisogno di interventi urgenti.

Giorgia ne vorrà tenere conto? L’aprile scorso, nel centro congressi di Milano che ospitava la convention di Fratelli d’Italia, la figura di Karol Wojtyla campeggiava tra le sagome di cartone di Jung, Dostoevskij, Pasolini ed Enzo Ferrari scelte dalla leader. Una preferenza ovvia considerando che Giovanni Paolo II contribuì ad abbattere il comunismo e il muro di Berlino. Che dia retta o meno agli appelli di Francesco, sicuramente la Meloni ascolterà la madre Anna Paratore che si augura che la figlia “elimini la vergogna del reddito di cittadinanza ai 18enni, che stanno a casa a giocare ai videogiochi e dia quei soldi ai malati e agli anziani che non arrivano a fine mese”.

Giusto, ma prima di rimproverare i diciottenni, un lavoro bisogna offrirglielo. E per la debuttante premier non c’è solo il problema dell’occupazione giovanile da affrontare: l’aspettano i nodi dei rapporti con l’Europa e con il resto del mondo, del razzismo e dell’integrazione dei migranti, della volontà di pace di gran parte degli italiani che alle urne hanno bocciato la linea Draghi, della transizione ecologica, della crisi energetica, dello sveltimento burocratico, della violenza tra gli adolescenti, della dormiente emergenza Covid, del suicidio assistito ecc. ecc. Forse fa bene il futuro premier, ispirandosi erroneamente al santo di Assisi, ad augurarsi di poter fare l’impossibile.

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