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Attualità

VIVERE VARESE

ARTURO BORTOLUZZI - 23/09/2022

exmacelloVorrei fare di Varese una città innovativa e propulsiva. Per poter fare questo bisogna analizzare i progetti in corso d’opera e attivare tutte le formule perché non dieci, ma centoventi possano condividerlo e contribuire alla sua realizzazione.

In questo caso c’è un progetto ben definito e concreto, quindi quello che chiedo è invece la partecipazione a tutti gli enti di volontariato della città di Varese che aderiscono al CSV, perché possano prendersi le responsabilità necessarie alla concretizzazione di quanto si intende porre in essere. Nel caso di cui dico, trovo diventi necessario così che la ricerca di un soggetto interessato venga fatta non da pochi enti, ma da tutti quelle associazioni di volontariato che perseguono lo scopo sociale.

Usare delle parole assolutamente non basta. Credevamo, come Amici della Terra Varese, che un progetto innovativo potesse essere quello di garantire il riscaldamento ad una fetta consistente di città e ampliabile in futuro usufruendo delle ricchezze e delle presenze naturalistiche del nostro territorio.

Non ero sufficientemente informato sulle novità: sul quotidiano locale ho invece letto ieri del progetto portato in avanti dall’associazione “ViVa – Vivere Varese”. Questo è in linea con quanto chiesto da Amici della Terra Varese al Comune di Varese sia quando era Sindaco Attilio Fontana sia all’attuale Galimberti, ma invano.

Il progetto, di cui ho letto, è condiviso dal basso e fatto proprio da una pluralità di enti associativi. Essendo questo più completo di quello fatto da noi, non posso che aderire allo stesso. “ViVa – Vivere Varese”, come riporta il quotidiano, prevede infatti la realizzazione da parte di un privato di un centinaio di appartamenti ad alta qualità energetica con affitti a prezzi calmierati, il così detto social housing, nell’area dell’ex Macello, inseriti in un contesto incentrato sulla socialità e condivisione finanziato dal basso Comune.

Proprio su quest’ultimo aspetto, sfruttando la possibilità di co-progettazione prevista dall’articolo 55 del Codice del Terzo Settore, il “Comitato Varese Social District” (composto da 13 enti e associazioni cittadine che si occupano di sociale, cultura, economia circolare, food ed eccedenze alimentari) ha messo a punto questo progetto che potrebbe stimolare i privati a fare la loro parte.

Si tratta di un social district che vuole trasformare la parte sud del Macello, quella vincolata anche dalla Soprintendenza, in un complesso di spazi per le associazioni e le attività, compreso un mercato rionale e un parco verde. Manca solo il privato che se la senta di investire in questo piano. Ci mettiamo a disposizione dell’associazione “ViVa – Vivere Varese” per poter cercare di trovare un soggetto che possa essere motivato allo scopo. Uniti, insomma, si potrebbe fare di più.

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