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Diario

UN TESORO NASCOSTO

CLAUDIO PASQUALI - 18/05/2012

Tempo fa diedi un giudizio positivo in qualità di tutor per il superamento del tirocinio obbligatorio nella specialità di Medicina Generale per svolgere l’attività di medico di famiglia. Il giovane dottor Matteo, che aveva fatto pratica nel mio ambulatorio, mi aveva destato un’ottima impressione. Tecnicamente preparato, ma non solo. E adesso vi racconto perché, e lo racconto innanzitutto a lui. Ne capirete il motivo.

Caro Matteo, stare sei mesi con te mi è stato molto utile perché forse ho imparato più io di te. Tu sai che ogni cinque anni le conoscenze mediche inerenti le varie patologie si rinnovano per il progresso della ricerca scientifica, per questo ci aggiorniamo in continuazione con corsi intensivi, quindi discutendo con te i vari casi clinici mi sono aggiornato anch’io, essendo tu fresco di studi ed io ricco di esperienza. Anche tu come me ami la tecnologia al servizio della medicina: in effetti l’informatica, l’elettrocardiografo, il minilaboratorio per gli esami più comuni, l’ecografo, il pulsiossimetro sono strumenti ormai indispensabili per svolgere il ruolo del medico di famiglia che non sia di dirottare tutti i pazienti per tutti i problemi in pronto soccorso e dai vari specialisti. Inoltre ho anche compreso che visitando insieme i pazienti si ha una visione molto più obbiettiva dei loro problemi, così, avendo già l’età della pensione ma avendo deciso di lavorare sino oltre i 70 anni se il Signore me lo permetterà, ti ho voluto accanto a me per aiutarmi nella a volte faticosa cura dei pazienti soprattutto quando ci sono diversi pazienti gravi, allettati, da seguire contemporaneamente a domicilio.

Ricorderò sempre quel caso di quella paziente di circa 40 anni che si presentò in ambulatorio, in quella mattinata avevo impegni e ti delegai la visita dell’ultima paziente, dicendo che lamentava tosse e che secondo lei aveva una bronchite, in realtà aveva edemi agli arti inferiori con dispnea da sforzo, e la accompagnasti in Ps per scompenso cardiaco. Fu salvata per miracolo: era in atto la rottura della valvola aortica con l’instaurarsi progressivo di una gravissima insufficienza cardiaca, tanto che venne operata dai cardiochirurghi per sostituzione protesica con procedure d’urgenza. Ora la signora operata sta bene ma credo che debba a te la vita.

Ho capito da dove ti viene la passione di curare i malati e di fare il medico di famiglia. Ti eri laureato alla Bocconi in economia e commercio e trovasti un’ottima occupazione, poi incominciasti a frequentare in palestra le arti marziali e da li sei passato alla passione per i massaggi shiatsu. Venivi da me per richiedere il certificato che ti autorizzava alla cura con i massaggi shiatsu dei pazienti che venivano da te per varie artropatie e fui proprio io a suggerirti che non ti dovevi fermare lì ma iscriverti a medicina e laurearti perché avevi molti talenti inespressi, come intelligenza critica ed analitica, grande carica di umanità e desiderio di volere il bene del paziente in cura.

Mi ascoltasti: avevi capito che la tua vocazione era fare il medico e a 35 anni. Ti iscrivesti a medicina superando poi tutti gli esami con ottimi voti, studiavi e lavoravi per mantenere la famiglia, e tutti questi sacrifici ti hanno ora dato una carica e un desiderio di fare il medico con tanto entusiasmo e passione, che ho riscontrato in pochi colleghi: sei un tesoro nascosto, che mi tengo prezioso per affidarti un giorno i miei pazienti.

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