Il richiamo a San Francesco e al suo Cantico delle creature è praticamente obbligatorio: “Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta”. Lodiamo il Signore per nostra sorella acqua che è molto utile, semplice, preziosa e pura.
Se è vero che un valore, così come un’amicizia, lo si apprezza ancora di più quando viene a mancare, allora è proprio questo il tempo in cui molto più che nel passato ci possiamo accorgere della grande importanza di un elemento semplice e naturale come l’acqua. I fiumi in secca, i laghi ai livelli più bassi mai raggiunti, l’agricoltura in difficoltà, alcune regioni costrette a proclamare lo stato di emergenza con divieti e limitazioni per evitare gli sprechi. E insieme il dramma della Marmolada, ennesimo segno evidente del consumarsi dei ghiacciai sotto i colpi di un innalzamento delle temperature unito alla scarsità delle precipitazioni nevose negli ultimi inverni.
Ci accorgiamo così che la mancanza d’acqua ha riflessi e contraccolpi negativi nella maggior parte delle attività umane. L’acqua da bere innanzitutto, anche per difendersi dal caldo, ma anche l’acqua per cucinare, per lavarsi, per pulire i luoghi in cui viviamo. L’acqua per innaffiare le piante dei nostri balconi, ma anche e soprattutto per irrigare i campi, allagare le risaie, dare vita alle coltivazioni di ogni tipo. E poi l’acqua dei bacini alpini con la produzione di energia idroelettrica, la più tradizionale tra le fonti rinnovabili. Ma l’acqua serve anche per il raffreddamento delle altre centrali per la produzione di energia da gas, petrolio o carbone.
L’acqua è l’elemento fondamentale della vita, di ogni forma di vita presente sulla terra. L’acqua è peraltro un perfetto esempio di economia circolare: nel grande equilibrio della natura neppure una goccia d’acqua viene perduta. Il problema è che i grandi cambiamenti climatici degli ultimi anni hanno sconvolto gli equilibri: in alcune regioni piove troppo (e troppo violentemente) e in altre non piove più.
È realisticamente difficile a questo punto fare marcia indietro, puntando a ridurre drasticamente le emissioni che hanno alterato il clima. Anche la tanto discussa transizione nei prossimi dodici anni verso le auto elettriche, abbandonando diesel e benzina, rischia di essere inutile se l’energia elettrica continuerà ad essere prodotta bruciando combustibili fossili.
È tuttavia importante che l’attuale emergenza faccia riflettere sull’esigenza di modificare le scelte individuali e collettive. L’acqua non è più un bene disponibile senza problemi, ma è una risorsa scarsa che richiede attenzione nell’uso che ne facciamo quotidianamente (anche qualche minuto in meno sotto la doccia potrebbe essere utile), ma che richiede soprattutto un’attenta gestione da parte dei gestori delle reti, pubblici o privati che siano.
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