Nessun dubbio che l’organismo umano sia una macchina affascinante e perfetta. Altrettanto chiaro, però, è che per funzionare senza intoppi deve poter agire entro parametri chimico fisici ben precisi.
Per quanto riguarda ad esempio l’aria che respiriamo, dalla quale noi estraiamo l’ossigeno fondamentale per la nostra vita, ci sono almeno un paio di gas che nella quotidianità (anche sul lavoro) meritano una particolare attenzione, perché molto pericolosi.
Il primo (anzi i primi perché sono gli ossidi di carbonio) è dal punto di vista delle probabilità e dell’azione immediata, il più aggressivo. Si produce da tutte quelle fonti che l’uomo usa per bruciare carbone, petrolio, cherosene, metano, benzina etc in assenza di una quantità di ossigeno ideale.
Ha un elevato tempo di permanenza nell’atmosfera ed una azione assai pericolosa per l’uomo, che è quella di legarsi all’emoglobina in modo molto più efficace (200 volte di più) rispetto all’ossigeno.
Quindi luoghi chiusi e fonte di produzione di calore sono l’abbinamento ideale per creare una situazione tossica per l’uomo con rischio di morte: riapertura di case rimaste chiuse da tempo con accensione di fonti di calore, barche con motori con prese d’aria non perfette, roulotte etc etc sono tutte situazioni che hanno già provocato morti. Continueranno a farlo se l’uomo non inizierà a prestare una particolare attenzione alla somma di tutte le variabili precedentemente citate.
Il monossido di carbonio è un assassino subdolo inodore, incolore fortemente tossico, si lega in modo irreversibile all’emoglobina dando all’inizio un senso di malessere, cefalea, sonnolenza, tutti sintomi che vengono quasi sempre sotto stimati.
Il passaggio da queste prima fase all’intossicazione irreversibile ed alla morte avviene in tempi brevi a meno che il soggetto non venga in tempo spostato dall’ambiente o quest’ultimo venga aerato in modo rapido o sia somministrato ossigeno in modo forzato (per quantità e pressioni) nell’albero respiratorio dell’intossicato.
Del tutto diverso e pericoloso in altro modo è il Radon, un gas inerte ma radioattivo di origine naturale. Inodore, incolore, insapore se inalato porta ad un danneggiamento del DNA ed al tumore polmonare, la sua azione quindi non è acuta come quella del monossido di carbonio, ma si manifesta nel tempo.
Perché è pericoloso? Perché si trova nel terreno, nelle rocce, ovunque ed in quantità variabile: il suolo è la principale sorgente di radon ragion per cui arriva direttamente in casa e materiali come derivati da rocce vulcaniche, estratti da cava o derivati da lavorazioni dei terreni sono ancora più a rischio.
Se le fonti di radon sfociano all’aperto il gas si disperde nell’atmosfera senza creare danni alla salute umana, ma se invece finisce in ambienti chiusi come case, scuole, uffici etc può raggiungere concentrazioni tanto elevate da comportare rischio reale per la salute (tumori polmonari), soprattutto nei fumatori.
Luoghi più vicini al terreno e chiusi, come cantine e scantinati, sono quindi quelli ideali per creare una concentrazione di radon pericolosa.
Poiché vi sono diversità tra giorno e notte, estate ed inverno, o legate a variazioni meteorologiche, le misurazioni di concentrazione di radon in un ambiente, vanno fatte per periodi lunghi (anche un anno).
Oltretutto è stato provato che case vicinissime l’una all’altra posso avere concentrazione di radon molto diverse legate al semplice fatto che il gas trova in una parte di terreno, rispetto ad un’altra, una via preferenziale di passaggio per finire poi in ambiente chiuso.
Il Radon, che è un prodotto dell’uranio, penetra nelle case attraverso fessure anche microscopiche, gli attacchi delle pareti ai pavimenti, i passaggi dei vari impianti (elettrico, termico, idraulico). I prodotti di decadimento del Radon penetrando nel nostro organismo per inalazione possono nel tempo danneggiare il nostro DNA favorendo quindi l’insorgenza di tumori.
Fondamentale quindi almeno nelle nuove costruzioni adottare criteri antiradon che rivolgano particolare attenzione a sigillare le vie di ingresso del gas dal suolo o facilitare l’aerazione degli ambienti.
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