Sono stati pubblicati nei giorni scorsi sul sito del Comune alcuni documenti relativi al Piano generale del traffico con riguardo particolare ad alcuni aspetti specifici relativi ai trasporti pubblici, al sistema del parcheggio veicolare, alla ciclabilità cittadina.
Obiettivo principale sembra sia diventato la fluidificazione del traffico e la reperibilità di aree di parcheggio urbano. Scarso rilievo alla relazione fra il traffico veicolare, il sistema ferroviario esistente in fase di integrazione verso Stabio, possibili sviluppi di nuove tecnologie per il trasporto pubblico già proposte alla nostra riflessione negli studi degli anni ’90.
Si sono individuati interventi nel breve periodo (due anni), nel medio periodo (cinque anni), nel lungo periodo (dieci anni).
Vengono considerati parcheggi di interesse ‘sovraccomunale’ per il medio periodo: nell’area del centro urbano presso l’Ospedale Del Ponte; in via Feltre presso la sede varesina della Regione; in via Gasparotto nelle vicinanze dell’Ospedale di Circolo.
Nel lungo periodo: un parcheggio in zona Ippodromo in via Montorfano-via Reni; in viale Aguggiari-via Bertini; in via Carcano-via Cairoli; l’ampliamento dei parcheggi in via Sempione e in via San Francesco.
Il ‘medio’ e il ‘lungo’ periodo comprendono complessivamente 1932 posti auto a ridosso del nucleo cittadino.
Fluidificazione del traffico, quindi, nel breve. Mantenimento dell’assedio urbano nel periodo medio-lungo.
Vent’anni fa (!) si era proposta una strategia ben diversa. Fra dieci anni, a trent’anni dal preliminare di piano del 1992, dovremo ancora sopportare una città congestionata più o meno come l’attuale.
Il quadro territoriale in cui viviamo è il seguente: la città reale supera i 150 mila abitanti e comprende numerosi Comuni chiaramente interdipendenti; il Comune di Varese non ha saputo promuovere la collaborazione necessaria per un Piano urbanistico condiviso; ciascun Comune procede separatamente nel proprio ambito amministrativo con Piani privi della necessaria rilevanza e coordinamento territoriale; l’Amministrazione provinciale pare disinteressarsi di questa grave situazione che ha dato nel passato e continuerà a dare nel futuro irreversibili conseguenze che saranno pagate da chi ci seguirà in termini ambientali e paesistici, organizzativi, sociali, economici.
Vent’anni fa si era sottolineata, per rimanere nell’ambito della mobilità, la necessità che venisse coinvolto il vetusto sistema ferroviario affidandogli un nuovo ruolo collaborativo.
Venivano ipotizzate fermate all’esterno del nucleo urbano cittadino dove realizzare ampi parcheggi di scambio, a servizio anche dei Comuni della cintura, che evitassero la congestione del centro e una vita finalmente diversa di relazioni sociali più libere e rispettate: per una nuova città a misura dei cittadini.
Ma l’attenzione è oggi in particolare rivolta alla Stabio-Arcisate. È rivolta al mega-progetto di unificazione delle stazioni urbane in Varese con ‘piastre’ e strutture che violenteranno ulteriormente, anziché risolvere problemi semplici di connessione e servizio, un quadro edificato già in parte compromesso. Con ampio parcheggio ancora localizzato nel nucleo urbano: 1050 posti auto.
Non possiamo accettare questi destini per la nostra città.
La Valutazione ambientale strategica, proposta in questa fase ancora iniziale del Pgt per il solo problema della mobilità, evidenzia l’inadeguatezza degli orientamenti che si stanno assumendo per il Piano nel suo insieme.
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