Questa è una sera estiva con una splendida limpida luce, durata più a lungo grazie al trucco dell’ora legale. Abbiamo potuto risentire anche lo stridio delle poche rondini che osano sfidare l’atmosfera asettica di una città di condomini. Momento bello da vivere. Splendida serata, prossima al solstizio d’estate, da godere dopo giornate ventose, ricche di sole splendente e colori della natura quasi abbaglianti.
Momento bello da apprezzare? Invece no! Dentro c’è un grande groviglio di preoccupazioni e paure. Sono seduto accanto a un tavolino con sopra non un sereno romanzo, ma un truce libro di geopolitica. Tutti sappiamo che la nostra vita è unica, irripetibile come questa serata esclusiva, che non possiamo sapere se potrà ripetersi. In effetti ogni momento del nostro vivere è originale e non può ritornare.
Siamo costretti lì, in momenti bellissimi o viceversa in momenti colmi di angosce per cui abbiamo la necessità di studiare e capire i comportamenti degli uomini studiando di tutto, anche appunto le pagine di questo tomo di geopolitica. Chi ci spinge a vivere male questa vita che ci viene data una volta sola? Perché questa follia di viverla angociosamente?
L’uomo aspira alla felicità, ma sicuramente non la ottiene maneggiando armi per avere il potere su terre piene di macerie. Territori continuamente bagnati da sangue e lacrime, con fosse colme di morti, sono all’opposto del benessere. È vero che molti sono convinti che, sopraffacendo gli altri, sfruttando gli altri, si possa raggiungere un livello di ricchezza materiale tale d’avere la certezza di vita positiva, ma l’esperienza ci dice invece che la violenza origina altra violenza, confinando tutti in uno stato di amara tensione cronica: guerra che non finisce mai
La maggioranza degli uomini ama, desidera la pace, ma questo desiderio è frustrato da uno stato di guerriglia, se non di guerra aperta, voluto da strateghi violenti, come dimostra il libro di geopolitica, oltre tutto scritto nella speranza di evitare che gli uomini si infilino continuamente in strade cieche, senza sbocchi.
Nella vita i dolori e gli ostacoli sono tanti, proprio per le caratteristiche della vita naturale stessa, ma è davvero stupido aumentare le sofferenze con decisioni balorde.
Conclusione? L’amaro libro conferma che la sofferenza sarà sempre, purtroppo sempre tanta. Infinite discussioni, studi approfonditi per raggiungere e conservare la pace, ma spesso si finisce per armarci con armi precise e micidiali, incapaci di dialoghi, di diplomazia, di intelligenza. Risultato? Si originano disegni, progetti, programmi micidiali contro noi stessi. Spaventosa realtà che si ripete, cancellando il bello della vita che, se fosse rispettato, dovrebbe portare benessere. Invece grandi deflagrazioni, sibili di missili, ruggito di carrarmati, crepitare di mitraglia, incendi, accumulo di macerie. Una verde campagna feconda di cereali tormentata da cingoli d’acciaio portatori di fame.
E poi, quanto costa una guerra? Quante migliaia di rubli, dollari, euro costa un colpo di cannone? Quanta ricchezza succhia il rombare di un aereo? Quanta economia?
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