Lacrime calde e appassionate hanno bagnato la fine di diversi programmi Rai del daytime di RaiUno, congedatisi il 3 giugno dagli spettatori per concedere ai rispettivi cast quei due/tre mesi di meritato riposo. Vinti dalla commozione per lo sforzo prodotto nell’anno e finalmente concluso, sia Eleonora Daniele che Serena Bortone e Alberto Matano hanno pianto in diretta, accompagnando i gemiti con messaggi di amore e fratellanza universale che sarebbero stati bene anche in bocca a un filosofo eremita nella Mesopotamia di cinquecento anni fa.
L’emozione del momento ha forse spinto i tre ha spingere un po’ troppo sul tasto dell’enfasi. La prima a piagnucolare in diretta è stata Eleonora Daniele, al timone di “Storie Italiane” dal 2013: a causa di un problema occorso a un suo collaboratore, le ultime parole dell’ultima diretta sono state toccanti e sofferte. Poco prima, il vibrante messaggio che aveva lanciato ai suoi ascoltatori era suonato più o meno così: “Voi lo sapete che noi siamo sempre dalla vostra parte e per qualsiasi cosa, anche fuori dalle telecamere, a fari spenti, a luci spente, noi ci siamo sempre e sempre ci saremo”. Torna in mente quel vecchio slogan guareschiano ai tempi delle elezioni del ’48: “Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no”. Ma a questo punto, occhio anche alla Daniele!
Altro programma, altro pianto: al primo pomeriggio è stata infatti la volta del congedo di Serena Bortone, passata dalle news all’informazione leggera (infoteinment) con “Oggi è un altro giorno”. Degno di un’omelia il suo ultimo discorsetto al pubblico di paganti il canone: “Prendete il largo, volate alto, abbiate fiducia in voi stessi e abbiate fiducia negli altri” ha scandito la Bortone con voce rotta dall’emozione, fino a mancarle quasi del tutto, continuando a fatica così: “È per questo che sulle note dei Queen, che cercavano “Somebody to love” ovvero qualcuno da amare, che vi auguro di trovare il vostro posto nel mondo, che non è mai solitario perché la vera libertà è sempre condivisa e solidale. Buon vento”. Più che la fine di un programma di interviste, una benedizione Urbi et Orbi.
Infine è stata la volta di Alberto Matano, quest’anno dominatore della fascia pomeridiana di palinsesto con la sua “Vita in diretta”. Per lui, una sorpresa in studio: Mara Venier che al posto di una telefonata, entra in scena in carne e ossa, per donare un mazzo di fiori all’ex mezzobusto del TG1, del quale officerà a breve le nozze. Lui ovviamente si è sciolto in lacrime come fulminato sulla via dell’Argentario e con sguardo languido e penetrante subito dopo ha compattato le truppe all’ascolto: “Finisce qui ma non finisce qui. Vi voglio dire grazie perché non ci avete mai lasciati soli, vi ho sentiti al mio fianco in questo anno importante per me. Anche tra di noi, come nella vita vera, l’amore vince sempre”.
Insomma, spesso si sente dire di Sanremo che sia “la messa cantata” della Rai. Ma anche i programmi del pomeriggio quanto a prediche non scherzano per niente!
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