Nel nostro mondo evoluto, dove scienza e tecnica “fanno miracoli” e dove cultura e democrazia sono sulla bocca di tutti, pace non c’è.
Non è rispettato il pluralismo delle idee e delle concezioni, sono eliminati gli oppositori alle ideologie al potere.
La libertà è da più parti minacciata, tante persone sono deluse e sfiduciate. È inutile alzare grida di allarme o rinchiudersi in se stessi.
Gli operatori di pace – gli uomini nuovi del Vangelo – non temono l’impopolarità, il rischio, il sacrificio,
sanno lottare per una giusta causa e sono pronti a pagare di persona: Dio fa superare ogni calcolo e rischio umano.
Scopriamo in fondo al nostro cuore l’anelito che Dio vi ha impresso a vivere in pace e fratellanza:
dopo il Padre che crea, il Figlio che salva, lo Spirito che vivifica, tocca all’uomo fare la pace.
Beati i figli di Dio che, nonostante che il vicino può diventare nemico, gli amici possono ostacolarsi fra loro,
i fratelli talora finiscono per litigare, costoro non scadono così in basso!
Beato chi si sente a casa propria dappertutto, perché la terra appartiene a Dio e noi siamo tutti fratelli.
Beato chi non si accapiglia per avere di più, anche se non disdegna di ricevere nulla in dono.
Beato chi sa creare dovunque un clima di famiglia (per strada, negli uffici, alla stazione…)
Beati coloro che hanno gli occhi benevoli: non trovano mai motivo di combattere,
il loro linguaggio non è arrogante, dicono la verità con amore; hanno un ottimismo contagioso…
Beati gli operatori di pace, perché fanno insieme la volontà del Padre e così conservano
l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Quanto più fanno, tanto più devono pregare: questo è l’impegno educativo nei confronti del mondo,
da continuare nonostante difficoltà, insuccessi, lentezze e fallimenti.
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