Sono giorni di festa e di mestizia per la Varese Academy, da quattro anni emanazione del settore giovanile della Pallacanestro Varese. Festa perché nell’ultimo mese i successi hanno rincorso i successi: dopo la eccellente organizzazione a Varese dell’Adidas Next Gen Tournament (che ha visto la squadra varesina quinta classificata in un contesto europeo semplicemente stellare, un evento seguito da vicino anche da numerosi osservatori di club della NBA), i biancorossi hanno vinto la Next Gen LBA per Under 19 (una sorta di campionato italiano giovanile tra le 16 società di serie A disputato a eliminazione e con la Final four giocata a Varese) e si sono qualificati con le formazioni Under 19 e Under 15 alle finali nazionali di categoria (impresa che potrebbe nel frattempo essere stata imitata dalla squadra Under 17); e festa anche perché Matteo Librizzi e Nicolò Virginio, gli elementi di punta del settore giovanile della Academy, si sono ritagliati spazi di notevole importanza anche nelle file della Openjobmetis targata Johan Roijakkers.
Ma tutti questi successi probabilmente non bastano a compensare la delusione per il mancato rinnovo dell’accordo di collaborazione con la Pallacanestro Varese: dopo quattro anni di sodalizio (due dei quali, non dimentichiamolo, segnati dalla pandemia), la società guidata da Luis Scola ha fatto sapere che non intende rinnovare l’impegno con Varese Academy e che stringerà invece un accordo con la Robur et Fides, altro storico sodalizio varesino che ha sempre dimostrato grande cura rispetto al settore giovanile (a proposito, ci sarà anche la Under 15 della R.F. alle finali nazionali di categoria, un successone per la Varese del basket che sarà dunque presente con due squadre).
Nata cinque anni orsono come Ignis Varese 1960 (Gianfranco Ponti patron, Fabio Tedeschi presidente, Fabio Colombo direttore generale e per due anni Edoardo Rusconi responsabile tecnico, poi avvicendato da Stefano Bizzozi), un po’ in una contrapposizione non celata a livello giovanile con la Pallacanestro Varese, la Academy si è strutturata nel tempo come meglio non avrebbe potuto. Oggi vanta sei squadre giovanili che partecipano ai vari campionati di categoria e, con i bambini del minibasket, schiera complessivamente circa 200 ragazzi. Ha a libro paga una ventina di persone, comprese due cuoche e un tutore che seguono alcuni dei ragazzi alloggiati in foresteria. Già la foresteria: Academy Varese Pallacanestro è infatti una sorta di multinazionale, perché non si è limitata a un reclutamento locale e neppure regionale o nazionale ma ha davvero guardato oltre ogni confine, “arruolando” giovani che vengono, tra l’altro, da Serbia, Argentina, Camerun, Senegal…
<Il rammarico – spiega Fabio Colombo – è che non è bastato operare bene per ottenere un riconoscimento. E che Academy Varese abbia operato bene lo testimoniano i risultati che abbiamo ottenuto. Ricordo, tra l’altro, che anche nel 2019, prima della pandemia, qualificammo tre squadre alle varie finali nazionali giovanili di categoria. E per tutto questo devo rivolgere un grandissimo ringraziamento a Stefano Bizzozi, che considero in assoluto il più bravo tra gli allenatori che operano nei settori giovanili a livello nazionale>.
E adesso? <Abbiamo inviato tempo fa una richiesta alla Pallacanestro Varese circa le sue intenzioni nei nostri confronti – rivela Colombo – e siamo ancora in attesa di una risposta scritta, che riteniamo doverosa, perché sinora ci sono state soltanto comunicazioni verbali. Prima di muovere passi, attendiamo dunque l’eventuale ufficialità di questo divorzio. Dopo il nostro successo nella Next Gen LBA, molte società si sono fatte avanti per coinvolgerci in loro progetti e abbiamo ricevuto diverse offerte di collaborazione. Sicuramente non chiuderemo i battenti e non intendiamo gettare al vento l’esperienza di questi cinque anni e neppure gli investimenti che Gianfranco Ponti ha ritenuto di fare (un milione, euro più o euro meno, che non è quindi uscito in questo lasso temporale dalle casse della Pallacanestro Varese, n.d.r.), sicuramente non lasceremo Varese; ma se le porte della P.V. per noi si chiuderanno davvero, stringeremo accordi con altre società>.
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