Tanti confondono la libertà col diritto di dar sfogo ai propri istinti. Molti seguono il “mi piace”, il “non mi va”, il piacere e l’odio… L’illusione della felicità è cercata nella droga, nel sesso, in ogni avventura che appaghi la sfera dei sensi.
Accecate da queste proposte (assai lusinghiere per i giovani e i giovanissimi), le nuove generazioni si presentano alla ribalta della storia prive di grandi ideali, povere di esperienze positive, incapaci di impegno diretto e costante.
I puri di cuore – gli uomini nuovi del Vangelo – non rinunciano ai valori umani (sessualità compresa) che sono un bene, ma rinunciano a gestirli in proprio per mettersi al servizio di Cristo: perché chi si fa piccolo come un bambino vedrà Dio e sarà in grado di obbedirli ciecamente.
Rimaniamo un po’ in contemplazione e guardiamo le cose con gli occhi stessi di Dio: diventeremo noi stessi immagini di Dio nel mondo.
Chi trova Dio, trova consolazione nella preghiera, libertà nei rapporti, creatività nei programmi, gratuità nelle azioni.
Beati coloro che attendono al conseguimento delle virtù: vivono nel mondo senza essere del mondo e si saziano di Dio. Allora, liberi dal resto, faccia a faccia essi godono la gioia della contemplazione e vedono ciò che agli altri non è dato di vedere.
Beato chi è casto: ha un amore grande per Dio da anteporlo a tutto – un amore urgente, preoccupato di non perdere tempo per contare su Dio (o tornare a lui, quando se ne è allontanato),
- un amore impaziente, aperto alla speranza dei beni promessi (la scelta per Do costa qualche rinuncia, ma investe per il futuro)
- un amore geloso, solido nelle convinzioni e quindi fedele nelle situazioni della vita.
Beato chi sceglie l’amore più grande, mettendosi solo al servizio di Cristo, perché ogni suo pensiero ed ogni gesto saranno espressione limpida e serena di Lui.
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