Ascesa e caduta di un tecnico olandese. Così, in estrema sintesi, potremmo riassumere la parabola di Johan Roijakkers alla Pallacanestro Varese.
Una ascesa irresistibile, a suon di vittorie (sette nelle prime otto partite), mostrando un coraggio inusuale alle nostre latitudini nell’intraprendere alcune scelte tecniche, anche in considerazione del fatto che l’allenatore era giunto sulla panchina della Openjobmetis trovando una squadra ultima in classifica e con un piede ormai nella fossa.
Roijakkers, tuttavia, è scivolato in maniera inattesa e clamorosa, vittima di un nervosismo che non aveva mai manifestato in precedenza: nella partita contro la Nutribullet Treviso ha decisamente “sbroccato”, insultando pesantemente alcuni suoi giocatori dopo averli richiamati in panchina senza concedere loro una possibilità di riscatto dopo un primo errore. Epiteti uditi distintamente dagli spettatori del parterre più vicini alla panchina varesina, mentre la sfuriata sarebbe poi proseguita in spogliatoio durante l’intervallo e anche a fine partita.
La mattina successiva, la dirigenza della società (l’amministratore delegato Luis Scola e il general manager Michael Arcieri) hanno comunicato al tecnico la risoluzione del contratto. La decisione è stata annunciata dal club con uno stringatissimo comunicato stampa, né si è rivelata più esaustiva, il giorno dopo, una conferenza stampa del g.m. Arcieri («L’esonero di Roijakkers nulla c’entra con il basket»).
Johan Roijakkers era giunto a Varese il 12 gennaio e aveva avvicendato Adriano Vertemati, vittima soprattutto della pessima gestione del suo “pupillo” Alessandro Gentile, oltre che di una serie di risultati assolutamente deludenti che, come s’è detto, avevano relegato la Openjobmetis all’ultimo posto in classifica.
Con Roijakkers la situazione era immediatamente cambiata, anche grazie a un profondissimo turn over che aveva riguardato praticamente l’intero quintetto base della squadra. Pur rinunciando a un vero pivot (ruolo occupato solo dal giovanissimo Caruso), ma anzi facendo di questa assenza un punto di forza, la Openjobmetis aveva inanellato una bella serie di successi che l’avevano affrancata alle zone torride della classifica sino a sospingerla a un passo dai playoff.
Detto con estrema onestà e senza togliere alcun merito all’allenatore e ai giocatori, in questo cammino virtuoso la squadra varesina era stata anche aiutata in più d’una circostanza dalla dea bendata; ma, al tirar delle somme, si sa che a contare sono soltanto i risultati che avevano premiato le innovazioni proposte dal tecnico olandese, a cominciare dalla consegna della regìa a Giovanni De Nicolao e dalla “scoperta” di Matteo Librizzi, giovanissimo playmaker che con Vertemati non aveva mai visto il campo e che invece era stato utilizzato dal tecnico olandese in media per 13 minuti a partita.
A questo punto, però, qualche meccanismo s’è inceppato: Roijakkers ha esagerato con i suoi metodi da sergente di ferro, anche in allenamento, sino a spezzare quel filo invisibile che deve tenere uniti tecnico e giocatori? Non è dato sapere. Voci però sussurrano che sia Devon Hall, guardia dell’Olimpia Milano, sia Michele Vitali, ora alla Reyer Venezia, che avevano avuto Roijakkers come allenatore al Brose Bamberg, in Germania, nella scorsa stagione, non si sarebbero mostrati troppo sorpresi da questo epilogo…
Johan Roijakkers è il terzo allenatore che la Pallacanestro Varese licenzia nel giro di un anno e mezzo, senza scordare la mancata riconferma di Massimo Bulleri. Prima (5 settembre 2020, a stagione appena iniziata), per ragioni più o meno analoghe a quelle che hanno portato al divorzio da Roijakkers, era toccato ad Attilio Caja; poi, come s’è detto, dopo il congedo da Bulleri, era stata la volta di Adriano Vertemati; ora è giunto il turno dell’allenatore olandese.
Intanto però, dopo tre sconfitte in fila seguite al fortunoso successo di Brindisi, la Openjobmetis è tornata a respirare l’aria pesante della bassa classifica e moltissimo si giocherà domenica 24 aprile nella partita con la Fortitudo Bologna, una sorta di spareggio per evitare una retrocessione che per Varese sarebbe davvero una tragedia sportiva.
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