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Zic & Zac

CONVENIENZE

MARCO ZACCHERA - 22/04/2022

biden-putinSiamo a due mesi di guerra in Ucraina e la pace sembra sempre più lontana, in una escalation che non promette nulla di buono.

Nessuno mette in dubbio le responsabilità di Putin per aver iniziato una guerra di aggressione ed intimidazione, ma noi – mondo “libero” – la pace vogliamo tentare di costruirla, oppure no?

Perché se invece vogliamo che la guerra prosegua non dobbiamo che continuare così, ovvero senza offrire all’aggressore Putin una via di uscita possibile e soprattutto continuando a provocare la Russia dandole giustificazioni per la sua aggressione.

Non si vuole costruire la pace quando si forniscono armi in quantità all’Ucraina, quando si prospetta un ingresso nella Nato di paesi neutrali come Finlandia e Svezia cui bisogna garantire sicurezza, ma senza “accerchiare” la Russia. Quanti ricordano che sono i trattati internazionali vigenti a stabilire la neutralità finlandese proprio per la sua vicinanza a San Pietroburgo e dando atto che nulla ha fatto la Russia in 70 anni contro Helsinki che avrebbe potuto essere attaccata in ogni momento?

Se anche noi violiamo i trattati ci mettiamo a livello di Putin.

Non si lavora per la pace – soprattutto da parte degli USA – provocando quotidianamente l’avversario, mettendo a disposizione dell’Ucraina 800 milioni di dollari di armi sofisticate ed “aggressive” (non solo difensive), come i droni “intelligenti” che possono colpire la Russia all’interno dei propri confini.

Mai come ora mi sembra illuminata e santa la figura di Papa Francesco che invano ogni giorno ci richiama anche ai nostri doveri, ma è tacitato e messo all’angolo, ignorato o minimizzato dai media quando ha invece il coraggio di prendere posizioni chiare, anche se a volte nettamente controcorrente.

L’Itala e l’Europa abbiano meno ipocrisia: non si espongono le bandiere della pace quando si insiste con la guerra, si aumentano i budget militari e quando il governo italiano sembra incapace di indicare proprio all’Europa una via che sia sì di difesa dell’Ucraina, ma anche proponendo qualche possibilità di soluzione politica, come ad esempio il riconoscimento di autonomia alle regioni ucraine di assoluta maggioranza russa: i confini imposti da Stalin non rappresentano la realtà delle etnie della ex URSS.

Sullo sfondo ci sono pressioni economiche enormi e l’Europa sta appesa agli USA in maniera pericolosa, pur essendo in prima linea e pericolosamente esposta non tanto alle armi russe quanto auto-rovinandosi dal punto di vista economico ed energetico. È esattamente quello che conviene agli Stati Uniti, con uno spento Biden che sembra completamente nelle mani dei “falchi” del Pentagono, ma soprattutto delle aziende militari che in Ucraina stanno guadagnando somme incredibili.

Sembra il bis degli affari di quelle ditte farmaceutiche – sempre USA – con i vaccini forniti al mondo, ma imponendo i propri prezzi spudoratamente speculativi ad un’Europa decisamente succube.

Ogni giorno che passa mi sembra che la situazione si complichi, ma trasformando l’Europa nella parte effettivamente perdente, da tutti i punti di vista.

È davvero questo quello che vogliono gli europei o c’è invece qualcun altro – anche a Bruxelles – che fa il grande regista della situazione e a cui la guerra prima di tutto permette di concludere affari?

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