Il mite, l’umile è considerato oggi come un inferiore, un impotente, un immaturo…
I ‘grandi’ sono quelli che si fanno valere, usano senza scrupoli la forza…
In questi anni abbiamo assistito a quanto dilaga in fretta la violenza con manifestazioni sul piano psicologico e fisico
che hanno provocato lacerazioni, lutti e lacrime in tante famiglie.
I miti – gli uomini nuovi del Vangelo – accettano le persone così come sono e si sforzano umilmente di capirle prima di giudicarle;
evitano perciò le inutili battaglie in nome della libertà (mettendosi contro) con il coraggio di chi si affida alle mani del Padre
e solo da lui fa dipendere la propria crescita.
Impariamo, stando con Cristo, ad essere come lui miti e umili di cuore, cioè semplici, equilibrati e maturi, aperti alla speranza, capaci di ottimismo.
È importante essere convinti e decisi su questo punto: il male si vince col bene, quindi rispondiamo all’odio con l’amore.
Beati gli umili, i modesti, che hanno il cuore docile, spoglio di preferenze e di abitudini.
Sono i tipi non dai gesti sensazionali, ma dal carattere sottomesso, che si abbandonano fiduciosi all’altro.
Beato è colui che sa frenare l’istinto e usa la ragione, assapora la preghiera e la traduce in vita; di fronte a Dio si inchina.
Poiché favorisce la pace, godrà di una grande pace e dal momento che ha servito con cuore buono e fedele nel poco, diventerà padrone di molto!
Poiché dipende in tutto e per tutto, non vanta nessun diritto che lo garantisca; sa di apparire come un bambino.
Un tipo così però raggiunge l’equilibrio e la maturità, perché è semplice e buono di cuore, aperto alla speranza e capace di ottimismo.
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