Gli adolescenti in questo difficile periodo, caratterizzato dalla pandemia e nell’ultimo mese da una guerra così a noi vicina, hanno bisogno ancora di più di considerazione e cura da parte degli adulti. Le varie istituzioni, comprendendo la particolare gravità e importanza della crisi giovanile, hanno iniziato un percorso di confronto con i ragazzi e gettato le basi per un dialogo costruttivo. Bisogna infatti evitare che la difficoltà di comprendere i gravi problemi in atto non si trasformi in indifferenza che sarebbe l’origine di un disagio da parte dei giovani difficile da affrontare.
Volendo capire un po’ meglio il mondo visto dalla parte di chi si trova in questa delicata fase di crescita, può essere di aiuto la visione di qualche film come “l’incredibile volo” andato in onda su TV 2000, film del 1996 prodotto negli Stati Uniti del regista Carrol Ballard: la giovane Amy perde la madre in un incidente stradale ed è costretta a cambiare vita trasferendosi dalla città alla campagna, per andare a vivere in Canada con il proprio padre, un bizzarro artista ed inventore appassionato del volo, che costruisce da solo un velivolo ultraleggero. Inizialmente la ragazzina non sembra ambientarsi in questa nuova realtà e, chiusa in sé stessa, rifiuta anche di andare a scuola. Finché un giorno, durante una delle sue passeggiate in mezzo alla natura, trova delle uova di oche selvatiche, le prende, le porta a casa e le custodisce con cura, le pone sotto una fonte di calore per simulare la cova fino alla schiusa. In assenza di mamma oca, la ragazza diventa l’unico punto di riferimento di questi piccoli uccelli che la seguono ovunque lei vada, considerandola come la propria madre. Questo fenomeno si riconduce alla teoria “dell’imprinting” del famoso etologo Konrad Lorenz fondatore della moderna etologia scientifica.
Amy accudisce questi volatili, coinvolgendo il padre ed altri familiari e, appassionandosi a questo progetto, riesce finalmente a superare le difficoltà che le si presentano.
I sedici uccelli crescono e si avvicina per loro il momento di imparare a volare per potere affrontare il viaggio migratorio verso sud; così il padre si fa interprete di questo desiderio e bisogno e, dopo vari tentativi falliti, opta per la costruzione di un velivolo ultraleggero a forma di una grande oca selvatica che affida alla figlia, alla quale insegna la tecnica del volo a motore. Parte così l’avventura verso questa trasvolata a tappe con la squadriglia di oche volanti…
Il secondo film che ho potuto apprezzare è la fiction andata in onda su Rai Uno diretta da Alessandro D’Alatri in cui Alessandro Gassmann impersona un professore di filosofia, Dante Balestra, che cerca di applicare gli insegnamenti di grandi filosofi del passato, Epicuro, Giordano Bruno, Schopenhauer alla vita di tutti i giorni. Deve però affrontare la difficoltà di avere come alunno suo figlio, con cui ha un rapporto problematico, ma che alla fine riesce a risolvere. Bella anche la colonna sonora del film “Spazio Tempo” di Francesco Gabbani.
Entrambi i film sono avvincenti perché hanno come protagonisti sia ragazzi che adulti capaci di proporre loro progetti a cui appassionarsi. Affrontano insieme le fragilità e gli ostacoli di cui è ricco l’animo umano, ponendo una base sicura da cui partire per il meraviglioso ma difficile viaggio della vita.
Avere grandi sogni è importante perché questi ci spingono a fare meglio soprattutto nelle piccole cose di ogni giorno. Papa Francesco ci invita ad avere grandi sogni e a non farci rubare la speranza avendo “un’ancora” in cielo a cui aggrapparsi.
Il cardinale Carlo Maria Martini ci ha lasciato come eredità l’amore per la Sacra Scrittura come riferimento e guida ponendo l’accento soprattutto più sulle buone notizie che certo fanno vendere meno i quotidiani.
Il nostro arcivescovo Mario Delpini con il Kyrie delle 20.32 durante il periodo di quaresima si fa a noi vicino con la preghiera serale ponendo l’attenzione sulla bellezza della natura che ricorda lo Spirito del Creatore “guardate gli uccelli del cielo… osservate i gigli del campo” (Matteo 6,26-28).
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