“Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano”, curata da Sylvia Ferino, già direttrice della Pinacoteca del Kunsthistoriches Museum di Vienna, è l’importante rassegna dedicata da Palazzo Reale di Milano all’opera dell’artista e di eminenti colleghi del suo tempo.
Prodotta dal Comune di Milano, Palazzo Reale e Skira editore, main partner Fondazione Bracco, media partner Il Corriere della Sera, la mostra comprende un centinaio di opere. Quarantasette sono di Tiziano, affiancate dai capolavori di grandi contemporanei: Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio, Veronese e Tintoretto, Giovan Battista Moroni e altri. Ma si incontrano nelle sale anche sculture della classicità greca, di rara bellezza e leggerezza, nonché preziosi lavori di arte applicata, come gioielli e pezzi di corredo, o raffinate opere letterarie e grafiche. Trova posto nel sorprendente percorso anche un abito ideato nel ’94 da Roberto Capucci, ispirato a Isabella d’Este. Della stessa è presente il bel ritratto di Tiziano, Isabella d’Este in nero (1534-1536), proveniente dal museo viennese.
Che le donne fossero soggetto prediletto di Tiziano era noto ai contemporanei che ben conoscevano quanta bellezza e soavità sapesse trarre dalle sue modelle preferite. Come la moglie Cecilia, morta ancor giovane di parto. O la figlia Lavinia. O le nobildonne, dalle cui famiglie era chiamato a dipingere ritratti entrati nella storia dell’arte.
“Questa mostra -scrive la curatrice- è dedicata alla natura della donna, eternamente attuale eppure senza tempo, che invero determina, e non solo contribuisce a determinare, gli eventi del mondo, come Tiziano ha filosoficamente e profeticamente intuito”. Non è un caso che la curatela sia stata affidata a Ferino da Palazzo Reale e dalla Fondazione Bracco.
La rassegna su Tiziano (che nasce tra l’88 e il ‘90 del quindicesimo secolo e muore nel 1576) propone imperdibili opere provenienti dai più importanti musei veneziani, d’Italia e del mondo (dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, all’Ermitage di San Pietroburgo).
Per la prima volta lo spaccato dell’universo femminile è quello della Serenissima, dove le donne godevano di un vivere più vario e libero di quanto non fosse in altre realtà del tempo.
La brillante vita veneziana concedeva loro momenti di protagonismo, svago, sostegno alle attività familiari. Risulta che a Venezia le donne leggessero testi letterari, ben più che altrove nella penisola. E anche le cortigiane erano apprezzate per le conoscenze letterarie, musicali e canore.
Fondamentale è la descrizione superba dei ricchi abiti, dei tessuti, dei gioielli. Importanti per avvicinarsi all’epoca e ai soggetti raccontati da Tiziano anche le fonti letterarie, siano la bibbia o la mitologia greca o latina, o gli autori come Petrarca.
La Venere, così come Eva, fu soggetto caro a Tiziano e ai colleghi del tempo, allo stesso modo della Vergine Maria.
Ad aprire la mostra sono una Madonna col Bambino di Tiziano (1510-11), lirica immagine del Nuovo Testamento su di uno sfondo rasserenante di campagna, e La tentazione di Adamo ed Eva, opera di Tintoretto (1518-19) proveniente dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Si dice che a Tiziano non interessasse la bellezza in sé, quanto la descrizione della persona basata su di una intensa indagine che ne rapisse l’animo. La raffigurazione avveniva dal vero, ma sovente, con le dame dell’aristocrazia, come fu con Isabella d’Este, nasceva dallo studio di un primo ritratto eseguito da un artista che aveva incontrato de visu la persona.
Tra i capolavori di Tiziano, Giovane Donna con Cappello piumato, un ritratto della stessa modella – forse la prima moglie- che aveva posato senza veli per l’immortale e scandalosa “Venere di Urbino”- proprietà dell’Ermitage. Lucrezia e suo marito, icona della mostra, rappresenta invece la figlia prediletta di Tiziano.
Tra gli indimenticabili lavori spicca la Laura di Giorgione, petrarchesca creatura di serenità e saggezza, accanto a due opere giocate sullo stesso tema: la Giuditta di Lotto e quella di Veronese. Bellissima nella sua distante, ironica crudeltà, la Salomè di Palma il Giovane.
Palazzo Reale Milano Piazza Duomo, 12 Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano Fino al 5 giugno 2022 da martedì a domenica dalle 10 alle 19,30 Lunedì chiuso, Giovedì 10.00-22.30 Il Catalogo, in tre lingue, è di Skira
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