Data: Questa è la più paradossale delle beatitudini, che sottolinea la conseguenza di un atteggiamento particolare: comporta un patire, anziché un agire.
La motivazione di questa è uguale alla prima: è un modo letterario per fare inclusione. Se è ripetuta, vuol dire che è la più importante.
Le altre sei sono esplicitazioni per interpretare il Regno di Dio: è consolazione, è sazietà, è misericordia, è possibilità di vedere Dio, è accoglienza nella famiglia di Dio.
La ‘buona notizia’ è questo ingresso solenne nel Vangelo: Dio offre qualcosa di buono, ma qualcuno può reagire male.
Ciò che fanno gli uomini si contrappone all’azione di Dio. Lasciandosi educare da Gesù maestro, si possono subire dei danni. È bello ma pericoloso percorrere la stessa strada di Gesù.
Causa della persecuzione è la giustizia. Infatti ‘se cercate il Regno di Dio, correte il rischio di essere perseguitati anche voi. Ma siete beati, perché il Signore è con voi! Nonostante questa sofferenza, potete essere beati comunque’.
Lo dirà anche Pietro, nella prima lettera: “Beati voi se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito riposa su di voi” (4,14).
La coerenza cristiana in un mondo segnato dal peccato è polemica, accusa, rimprovera. Chi vive il vangelo dà fastidio: prova ne è che la testimonianza di una vita casta è un insulto per il lussurioso.
È la reazione dei demoni davanti a Gesù, che rovina il regno di Satana. Sono i rigurgiti dell’uomo vecchio, che si oppone alla novità di Cristo.
Tuttavia è meglio essere calunniati come innocenti piuttosto che venire accusati a ragione. Non andiamo a cercare le penitenze…
Viviamo bene quelle che arrivano, affrontando serenamente quelle sofferenze dolorose che non siamo andati a cercare.
È l’occasione per partecipare alla passione di Cristo. “Trattano male voi a causa mia” spiegherà a parte Gesù ai suoi. Qui dice: ‘Rallegratevi, saltate di gioia’, con entusiasmo per la vittoria. ‘La vostra ricompensa è grande’. La ricompensa è lui stesso.
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