Vedere Dio è impossibile. Eppure c’è in noi il desiderio di contemplare Dio.
Altre religioni avevano statue e figure delle divinità. Giovanni scrive: “Dio nessuno lo ha visto mai”. La rivelazione di Gesù è provocatoria nel suo contesto storico: “Chi vede me vede il Padre”.
È l’annuncio dell’incarnazione: il Dio che non si può vedere, in Gesù si fa visibile. Il Figlio, l’unico generato, è il volto di Dio.
L’espressione ‘vedere Dio’ equivale ad essere ammesso nella sua amicizia.
Mentre Dio sovrano universale era (come i grandi capi) inavvicinabile, il Dio di cui Gesù è rivelatore, è ‘a portata di mano'; infatti cammina per la Galilea, sta in mezzo alla gente, parla con i discepoli e con la folla.
Non è stato la manifestazione sfolgorante di Dio (infatti Gesù come uomo normale non basta a Filippo, che chiede di più).
Invece i tre discepoli che hanno assistito alla trasfigurazione lo hanno visto nello splendore della sua gloria, abbagliante come una luce che non lascia vedere nulla, tanto è eccessiva!
La beatitudine dei ‘puri’ di cuore è analoga alla prima: il cuore, che è il centro della vita personale, è da intendersi riferito all’amore, all’affetto.
Di per sé nella Bibbia il cuore è la sede del pensiero, della intelligenza, della volontà, del sentimento. Avere il ‘cuore di pietra’ significa essere ‘di dura cervice'; avere ‘un cuore nuovo’ equivale a cambiare ‘la testa’.
Mentre la purezza riguarda la vita affettiva sessuale, la purità esclude le cose che contaminano. I puri, allora, sono i fedeli, i santi, gli aderenti al Signore, totalmente dediti a lui, pienamente disposti a conformarsi a lui.
Sono beati i puri di cuore perché sono schiettamente ancorati in Dio. Il rischio molto diffuso è invece di essere divisi o ipocriti (si finge, senza essere).
Il “Totus tuus”, motto di San Giovanni Paolo II, conteneva questo proposito: essere una persona ‘tutta d’un pezzo, tutta di Dio’.
‘Dal momento che Dio rivela il suo volto, potete aderire a lui – ci dice Gesù - Puoi essere coerente col modello del maestro, su cui tieni fisso lo sguardo come ad un amico‘: infatti chi si lascia trasformare da Cristo, visto con gli occhi della fede, più lo contempla, più si conforma a lui.
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