Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Sport

TELECOMPETENZA

CLAUDIO PIOVANELLI - 04/03/2022

cronistiIn un tempo lontano c’erano Nicolò Carosio, Nando Martellini e Bruno Pizzul. Alla radio i più popolari si chiamavano Enrico Ameri, Sandro Ciotti e Claudio Ferretti, ben coordinati da Roberto Bortoluzzi; per gli amanti del basket i riferimenti erano prima Aldo Giordani e poi Franco Lauro (tra tutti i personaggi citati uno solo è ancora in vita).

Poi però si è conclusa l’era dell’”uomo solo al microfono” ed è comparsa la figura del commentatore, un ex sportivo (giocatore o allenatore) con il compito di affiancare il telecronista e di fornire un parere più tecnico, una chiave di lettura più approfondita dell’avvenimento, sottolineandone pieghe e risvolti con una competenza che solo chi è stato del mestiere può detenere.

E non è tutto sommato sorprendente se Varese, per tanti anni tra le capitali dei canestri, esprime oggi due di queste “voci tecniche” che si affiancano a quelle dei telecronisti: parliamo di Andrea Meneghin e di Chicca Macchi, ai quali potremmo anche aggiungere l’allenatore bustocco Marco Crespi e Alessandro De Pol, uno dei protagonisti dell’ultimo scudetto varesino datato 1999.

Andrea Meneghin è stato tra i primissimi nel ruolo e oggi è commentatore per Sky ed Eurosport delle partite di campionato e di Eurolega: “Ho cominciato nel 2013 – ricorda – su proposta di Fabio Guadagnini, all’epoca direttore di Fox Sports. Ero un po’ titubante, confesso che fu mia moglie a convincermi a compiere il passo e accettare la proposta. La mia prima presenza è stata per Montepaschi-Galatasaray di Eurolega, telecronista era Luca Gregorio. Poi sono entrato a far parte della bella squadra di Sky Sport, tra gli altri con Gerry De Rosa e Paola Ellisse. Oggi commento le partite di campionato per Eurosport e quelle di Eurolega per Sky Sport, che sono due testate diverse e indipendenti”.

Divertimento e difficoltà da affrontare vanno un po’ di pari passo: “Il divertimento – spiega Andrea, che al microfono non rinuncia al suo senso dell’umorismo e alla sua ironia – sta soprattutto nel fatto che posso continuare a vivere in quello che è stato sempre il mio mondo; mi piace essere obiettivo e cercare di dire ciò che vedo e che penso. La difficoltà sta, a volte, nel cercare di essere imparziale: se è normale essere un po’ tifosi delle nostre squadre quando si gioca in campo internazionale, è un dovere essere equilibrati quando si tratta invece del campionato”.

Uno sforzo che, ammette sorridendo Andrea, non sempre è riconosciuto… “Sport e tifo vanno a braccetto – osserva – e così accade che quando c’è un fischio arbitrale a favore la cosa venga considerata normale, mentre se il fischio è contrario… apriti cielo! Però accetto le critiche e spesso mi riascolto per valutarmi. Insomma, accade un po’ come quando giocavo e arrivavano complimenti ma anche critiche. Aggiungo che con De Pol, al quale mi lega un affetto fraterno (come con tutti gli altri ex compagni di quei Roosters), e anche con Chicca Macchi mi confronto e scambio opinioni e impressioni: lo trovo molto positivo, un bellissimo gioco di squadra, anche se Sandrino è la concorrenza…”.
Per Chicca Macchi, che pure commenta le partite di campionato per Eurosport, l’esperienza è molto più recente rispetto ad Andrea Meneghin: “Nella scorsa estate sono stata contattata da Sky per gli Europei femminili – racconta – ma il debutto è avvenuto per l’amichevole Italia-Turchia che precedeva la rassegna continentale. Doveva essere un semplice test, invece sono stata subito scaraventata in diretta… Poi agli Europei è stato un divertimento. Con Eurosport c’era stato un contatto precedente rispetto a Sky e commentare le Olimpiadi (da giocatrice non ho mai potuto partecipare) è stato bellissimo, vivendo la redazione e i suoi orari notturni. Terminata quell’esperienza, pensavo che tutto si fosse concluso e invece è arrivata la nuova proposta per il campionato maschile: uscire dalla mia comfort zone mi spaventava un po’ ma poi ho detto sì e sono felicissima. L’esperienza della Coppa Italia è stata magnifica”.

La difficoltà del commento è, a giudizio di Chicca, una in particolare: “Riuscire in un tempo molto breve e in maniera comprensibile a spiegare tecnicamente ciò che è accaduto in un’azione. I giudizi? Quando giocavo, avevo immediatamente la percezione di ciò che facevo, in positivo o in negativo; qui io sono agli inizi e faccio tesoro dei suggerimenti, in particolare di quelli di Andrea Meneghin, che considero un campione anche in questo lavoro”.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login