(O) Stiamo scrivendo questa apologia in una data magica il 22.02.2022, anche se ne verrà rinviata la pubblicazione a causa della guerra in Ucraina. La riprendiamo a distanza di una settimana.
(S) Che cos’ha di magico questa data?
(O) È un numero palindromo, si legge allo stesso modo anche all’indietro. A me suggerisce l’idea della circolarità del tempo, dell’eterno ritorno di Greci, dei ricorsi storici di Vico. È uno spunto per frugare nel passato alla ricerca del futuro.
(S) È un po’ che cerchi pretesti per parlare della Varese del futuro, ma di uno tanto lontano che certamente non vedremo né io, né Costante, forse nemmeno tu, Onirio, nonostante il salto di generazione. Ma ti seguo con curiosità.
(O) Lo spunto odierno è la notizia che si sta preparando l’incarico per un nuovo piano di governo del territorio (PGT) di Varese, argomento per il quale non ho la minima competenza, ma proprio per questo mi sento autorizzato a sbrigliare la fantasia e sognare ad occhi aperti. Se nessuna sogna un futuro migliore, si arresta il progresso, perché ci accomoda sui piccoli interessi, metaforicamente si coltiva l’orticello. Ma è soprattutto uno schema mentale che frustra le nostre ambizioni, è il rifiuto del rischio che compenetrando la mentalità del varesino medio ci sta facendo diventare piano piano un quartiere residenziale, signorile, ma periferico, di Milano. Potrebbe piacere a certi investitori immobiliari, ma non l’accetterei, come varesino.
(S) Idea generosa, ma quale alternativa?
(O) C’è modo e modo di rapportarsi ad una metropoli in via di sviluppo. Se si è passivi si finirà per essere coinvolti in una fase di sviluppo caotico, quale è stato quello dal dopoguerra fino ad oggi. La conurbazione milanese ha via via ingoiato quelli che erano i piccoli comuni ‘fuori le mura’, poi quelli più lontani dove una volta i benestanti milanesi costruivano le loro ville per sfuggire all’insalubrità della città, per esempio Cinisello Balsamo. Si fa fatica, oggi, ad immaginare che quei quartieri potessero suggerire il nome “Balsamo”. Sicuramente non vorremmo ripetere questo degrado a danno della vantata “città giardino”.
Sociologi e urbanisti chiamano ormai la “città infinita” la conurbazione tra Bergamo e Lecco ad Est e tra Magenta e Malpensa ad Ovest, ai margini della quale, ancora con un minimo d’identità, si trova Varese. Se non vogliamo farci ingoiare dalla crescita di questa metastasi (parola grossa, ma pertinente), dobbiamo essere certi di che cosa voler fare nel futuro prossimo, come progetti e norme e subito dopo come realizzazioni.
(C) Concordo. Ma nemmeno un rapporto equilibrato con Milano sarebbe sufficiente. Milano stessa ha bisogno di mobilitare risorse più larghe delle proprie per svilupparsi e per consentire lo sviluppo delle città medie e minori che le fanno corona, senza ridurle a periferie. Dal nostro punto di vista ci conviene anticipare e non subire lo sviluppo di Milano e della sua dimensione di megalopoli. Diventare noi sede di eccellenze e quindi di attrattiva. Vedo alcuni temi decisivi: ambiente, cultura, lavoro, educazione, mobilità. Che idee hai in proposito?
(O) Una premessa fondamentale: Varese non può concepirsi isolata dal contesto, naturale e antropico. Governare il proprio territorio deve significare soprattutto connettersi con quello circostante, a diversi livelli. In questa diversità hanno significato sia le relazioni di prossimità tra il centro storico e i quartieri (che fortunatamente non sono “periferia”, ma nuclei omogenei dotati di una propria identità), sia quelle con i comuni vicini, ormai strettamente conurbati, ma ancora ricchi di vita propria. Si tratta di stringere ancora di più queste relazioni, arricchendole invece di soffocarle. Direi che questo dovrebbe essere l’indirizzo principale del nuovo PGT.
(S) Giustissimo, ma richiederà qualche sacrificio reciproco, soprattutto da parte del soggetto principale, Varese, che può e deve offrire ai comuni vicini una dotazione di servizi in termini di parità: mobilità urbana, educazione, sanità pubblica, luoghi di lavoro, presenze istituzionali devono essere rese più accessibili. A questo punto fai almeno una proposta.
(O) Lo spazio tiranno non me lo consente. La faremo con dovizia di argomentazioni appena possibile, placati i venti di guerra, come tutti desideriamo.
(O) Onirio Desti (S) Sebastiano Conformi (C) Costante
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