Arrivati ad una certa età si capisce meglio che è il corpo la via d’accesso alla conoscenza; la conoscenza dei coetanei: sì, il corpo e i suoi malanni. È facile un approccio furtivo promosso dalla disamina dei valori di glicemia, colesterolo, pressione sanguigno. E con una vecchia amicizia è sufficiente aggiornare i valori suddetti, come per quelli della Borsa, ma a volte la sorpresa è… una sorpresa.
Ambrogio Vaghi, 95 anni compiuti, ci sorprende, annoiato da una stagnazione dei valori clinici, e si preoccupa invece dei giovani e degli spazi ludici e creativi in una Varese dormiente: “Gervàs, qui a Varese bisogna dare una scossa culturale, creare una nostra piccola Montmartre, di giovani soprattutto, un luogo che risulti alternativo al solito baretto con la scontata birretta, circondati dal nulla; luogo di ritrovo di creativi, pittori, musicanti, affabulatori, poeti…Va pensata a sant’Ambrogio”.
Per due giorni ho riflettuto. Ha ragione Vaghi, ma perché a sant’Ambrogio?
Vaghi si chiama Ambrogio. Sant’Ambrogio è la collina a nord di Varese come lo è Montmartre di Parigi, con la famosa cattedrale del Sacro Cuore, e Vaghi è cardiopatico.
Tutto logico. Che fare? Stiamo aprendo un’Osteria sulla strada per Como, alternativa.
Si chiamerà OZIO FORZATO.
Un locale tipo “vecchio trani” dove l’Etica deve conciliare con l’Etilismo; dove entri gente più assetata che affamata; insomma un posto per giovani alternativi perché solo i pazzi cambiano il mondo, come san Francesco. Ci sarà ampio spazio, naturalmente, per vecchi Teddy Boys anni ‘60, oggi pensionati ma ancora iscritti al secondo anno fuori corso di Giurisprudenza a Pavia. Apriamo un “trani” dove si gioca a scopone tra odori di salse briose carbonizzate, friggitrici incrostate premonitrici di miasmi insistenti, dove si fuma tra le fresche frasche, fuori, dopo le 2 di notte; ecco, tutto qui, per rendere un’idea del clima.
Sulla strada di Belforte, zona cimitero, all’OZIO FORZATO son già programmate Cene Funebri con sconti fino al 30% sul menù nei mesi di novembre e dicembre 2022. Lo scopo dell’iniziativa è creare sano caos più che creare profitto: cene di scapoli recidivi, anniversari di divorzio, retrocessioni di squadre del cuore….
Un posto dove i poeti bevono, i letterati cantano, i pittori suonano, i musicanti dipingono. Lo scopo dell’iniziativa all’OZIO FORZATO è creare, aggregare pazzi creativi, dar sfogo a chi suona, soprattutto giovani, che non trovano un locale dove farlo, in pace coi vicini, a Varese. Di notte a Varese regna il coprifuoco. I giovani hanno il cinema in alternativa ai pochissimi bar e caffè aperti. I ristoranti dopo le 22 chiudono le cucine.
Che fare? Abbiamo affittato un capannone industriale in buono stato dall’altro lato della strada provinciale; sarà insonorizzato per poter procedere ad iniziative più diverse, partendo innanzitutto dalle programmate risse verbali degeneranti, dirette da arbitri internazionali (ticinesi di Ligornetto), per poi procedere alla programmazione di conferenze con temi di assoluta attualità come in seguito descritte; naturalmente regnerà il jazz ed il rock.
Quattro conferenze sono già programmate per questo anno 2022, forzatamente ridotte nel numero.
La prima sarà proprio ad inizio aprile con un titolo accattivante:
“La scatola dei pelati. Le Istruzioni. Analisi del testo”. relatore il prof. Carlo Lafoggia
“Burro e margarina, differenze e similitudini”. relatore un docente dell’Accademia dei Golosi
“Il corpo come via d’accesso alla conoscenza” relatore la dottoressa Iva Staller
“Acqueforti ed Acquaviti nel ‘900 italiano” relatore il critico dell’arte Leon Battista Merlo
La Cultura ci salverà, come la Bellezza e noi siamo belli.
Siamo convinti, noi di OZIO FORZATO, di andare a proporre un programma culturale elettrizzante che offre un’occasione seria anche e soprattutto ai ragazzi dai 15 anni in su che oggi, la sera dei fine settimana, scendono dalle valli anche senza piene dei torrenti, in cerca di arte e cultura e non trovando nulla, novelli futuristi, rompono vetrine, imbrattano pareti, rovesciano vasi e bidoni, sradicano insegne, sempre impuniti, loro così intelligenti e creativi, forse anche più dei loro genitori.
Non abbiamo ottenuto fondi Pnrr, purtuttavia.
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