Nel 2015 l’editore Pietro Macchione pubblicò il libro “Il latte della vita. Alla scoperta della Madonna del latte tra Varesotto e Canton Ticino”. Scritto da Laura Bonicalzi, Sara Poretti, Francesca Aurizzi e la nostra Paola Viotto, docente di storia dell’arte e studiosa del territorio, proponeva un viaggio appassionante tra luoghi di culto in cui è presente l’immagine della Vergine nell’atto di allattare il Bambino.
Nell’ampio e interessante intreccio narrativo e descrittivo -tra bellezza pittorica, momenti storici e tradizioni diverse- si offrivano insieme nuovi spunti di riflessione. Proiettati in particolare sul costume, ma soprattutto sull’attualità di un gesto antico che accompagna la vita, non solo quella femminile, da sempre. E che appare oggi più che mai prezioso.
Il volume di Paola e delle bravissime autrici, che ha raccolto immediato consenso e approvazione non solo nel mondo femminile, è stato poi nel tempo spunto per ulteriori e lodevoli iniziative di altre donne. Progetti che hanno sempre al centro il meraviglioso legame tra madre e figlio nel momento della nutrizione al seno.
Sottovalutata dalle stesse madri del dopoguerra e soprattutto della generazione seguente, in una società sempre più votata alla carriera e al lavoro e meno attenta al rapporto materno che si instaura nei primissimi mesi di vita, sostituita in gran parte dall’allattamento ‘artificiale’, è stata via via rivalutata da più illuminate istanze sul necessario ritorno, quando possibile, al latte materno.
È questo anche l’obiettivo di un bel calendario “Latte di vita. Latte di mamma”, realizzato con l’Associazione culturale Ammira, uscito dalle mani, dal cuore e dalla penna di due donne: l’ostetrica Aurelia Serra e Carla Mangano, naturopata e poetessa, che dedica il suo impegno alla memoria di un figlio amato. Partendo proprio dalle immagini delle splendide Madonne raccontate dal volume di Macchione nel 2015, una per ogni mese dell’anno, si viaggia nei mesi e nel territorio di Varese tra capolavoro e capolavoro, dalla Madonna del Battistero varesino sino a quella di Maccagno Superiore (con Santi) e di Monate (della Neve) a dimostrazione di quanto l’arte abbia raggiunto livelli altissimi nell’ispirarsi a questo nobile tema. Come spiega Viotto in calendario “è testimonianza di una devozione viva e diffusa. Tra Trecento e Cinquecento decine e decine di immagini di Maria che allatta furono affrescate sugli altari delle chiese. Rivelavano con semplicità l’umanità di Gesù, bambino bisognoso come tutti i bambini del latte della mamma, e l’infinita tenerezza della Madonna. I pittori rappresentavano Maria come una regina seduta sul trono, con la corona e il mantello regale, e insieme come una madre affettuosa che porge il seno al figlio con gesto spontaneo e naturale. Accanto sono spesso i Santi Rocco e Sebastiano, patroni contro la peste e tutte le epidemie”.
Chi avesse visitato negli anni scorsi (2019-2020) la mostra milanese di Palazzo Reale dedicata a “Leonardo e la Madonna Litta” ha ancora nel cuore il ricordo della bellezza del capolavoro leonardesco proveniente dall’Ermitage, e di altri sul tema, come la Madonna con il Bambino del Museo Poldi Pezzoli, di Giovanni Antonio Boltraffio, della stessa scuola ruotante attorno al Maestro da Vinci.
Scopo del calendario è aiutare l’Associazione Tincontro Onlus, che opera per le famiglie dei neonati prematuri ricoverati all’Ospedale del Ponte di Varese, nel Centro di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (Tin) diretto da Massimo Agosti. E inoltre promuovere la donazione del latte materno alla Banca del latte di Varese. Forse pochi lo sanno, da due anni a questa parte la Banca ha già ricevuto latte (260 litri) per 90 donazioni a neonati prematuri o con particolari problemi, come ad esempio gravi difficoltà di assorbimento intestinale.
Scrive Agosti che “numerosi studi di letteratura medica scientifica hanno dimostrato come il precoce e continuato contatto diretto influenzi positivamente l’adattamento del neonato all’ambiente extra uterino, E l’avvio e il mantenimento dell’allattamento al seno, ovvero del ‘nutriente perfetto’, è l’ideale continuum, poiché fornisce un apporto nutrizionale ottimale per crescita e sviluppo, non solo del corpo, ma anche della mente”.
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