Ambiente

RIVOLUZIONE SUL FIUME

ARTURO BORTOLUZZI - 28/01/2022

Sulle condizioni del Fiume Olona hanno preso posizione i sindaci dei Comuni che si affacciano lungo il suo corso, al di sotto di Marnate.

A essi consiglio di focalizzarsi sull’inquinamento, che dà adito a un vero e proprio disastro ambientale, piuttosto che sulle “puzze” che risalgono dal fiume. A mio giudizio è poi di poco costrutto rivolgersi unicamente ad Arpa Lombardia per risolvere il problema: è invece fondamentale parlare con il Presidente della Regione Lombardia e per lui con l’Assessore all’Ecologia competente, sollecitandoli a interventi risolutivi.

Ci vorrebbe una vera rivoluzione copernicana: non bisognerebbe guardare solo alle competenze degli enti, quanto invece alle persone. E quindi applicare prima di tutto la Convenzione di Aarhus e il vigente Testo Unico ambientale. Questo obbliga gli Enti pubblici ad assumere decisioni atte a garantire lo stato di salute, la sicurezza e le condizioni di vita delle persone, nonché lo stato dei siti e degli edifici di interesse culturale. La Convenzione di Aarhus invece obbliga il pubblico a coinvolgere il privato interessato e a risolvere i suoi problemi.

Gli enti pubblici hanno pertanto il compito di evitare la quantità di odori che impedisce alle persone di poter compiere le azioni quotidiane. Va impedito, come in questo caso, che il malessere generale sia presente in continuazione per mesi, giorno e notte (specialmente notte) con possibili conseguenze sanitarie. Tocca in primis allo Stato, poi agli altri: è lo Stato che ha aderito alla Convenzione di Aarhus e approvato il T.U. dell’Ambiente.

Sempre a mio giudizio, la prima questione da affrontare è quella degli scarichi in deroga concessi ai privati: si vieti loro di assumere comportamenti tali da compromettere la salute e il benessere di tutti.