Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Fisica/Mente

SPORT, COME FARLO

MARIO CARLETTI - 28/01/2022

sportAnche il mondo dello sport, come tanti altri ambiti del sociale, è stato messo a dura prova della pandemia. In generale non c’è stata mai passività ma anzi una volontà ferrea fin dai primi mesi del problema Covid di trovare soluzioni ai vari quesiti.

Fine ultimo ed ovvio quello di poter garantire, con il più alto livello di sicurezza possibile, l’attività sportiva in generale.

Tagliando i due estremi del tema, vale a dire gli eventi professionistici (campionato di calcio) e l’attività fisica non regolamentata dal Coni, la Federazione Medico Sportiva si è prodigata nel produrre protocolli che chiarissero in modo semplice cosa fare sia per gli atleti agonisti (ed alle loro famiglie), sia per le numerose società coinvolte.

Sono ora di recentissima emanazione le linee guida da applicare per la ripresa dell’attività sportiva agonistica e non, in soggetti che abbiano avuto il Covid.

Il protocollo parte da una base che è lo stadio clinico di classificazione dell’infezione da Covid -19 e divide gli atleti in tre fasce: a) stadio di infezione asintomatica o paucisintomatica e malattia lieve, quindi senza ricovero ospedaliero o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche; b) stadio di malattia moderata o che comunque è ricorso a ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche per infezione Covid 19; c) stadio di malattia severa o critica.

A cascata poi una serie di indicazioni: per lo stadio a prima discriminante è l’età con uno sbarramento a 40 anni. Chi li ha compiuti deve attendere 14 giorni dalla negativizzazione del tampone. Chi non li ha compiuti, non ha fattori di rischio cardiovascolari, ha ricevuto la dose booster o ha completato il ciclo vaccinale nei 120 giorni precedenti o è guarito da infezione Covid 2-Sars nei 120 giorni precedenti, attende 7 giorni dalla negativizzazione e può accedere alla visita return to play (torna a giocare). È naturalmente questa la situazione migliore e più semplice.

Chi ha fattori di rischio cardiovascolare o non rientra nelle tre situazioni di status vaccinale descritte, anche se ha meno di 40 anni, deve attendere 14 giorni.

Tutti coloro quindi che hanno avuto una malattia Covid a livello clinico a), (cioè lieve, asintomatica) ed hanno meno di 40 anni, per rientrare dovranno aspettare o 7 o 14 g a secondo dello status vaccinale ma dovranno fare come esami per il RTP la visita specialistica, l’ecg base e quello da sforzo monitorato allo scalino.

Chi invece parte dallo stadio b), (o stadio a ma oltre i 40 anni o ha fattori di rischio cardiovascolari), deve attendere 14 g dalla negativizzazione prima di poter accedere alla visita specialistica che sarà completata da ecg basale, ecg da sforzo ed ecocardiogramma Doppler.

Chi parte dallo stadio c), deve attendere 30 g dalla negativizzazione per accedere a visita. Dovrà essere sottoposto ad accertamenti molto più approfonditi: test da sforzo cardiopolmonare, ecocardio color doppler, ecg holter delle 24 ore, esame spirometrico, esami ematochimici (emocromo completo, ALT/AST, gamma GT, creatininemia, CPK isotipi cardiaci, LDH, PT/PTT, INR, elettroforesi proteica, PCR, ferritina, esame urine completo).

Se gli atleti hanno già una idoneità in essere verrà rilasciato un certificato di RTP (quindi la validità dello stesso rimane alla data del certificato ancora attivo), altrimenti verrà rilasciato un nuovo certificato di idoneità della durata prevista dal singolo sport.

Altre indicazioni sono: la visita di RTP va rifatta in modo PREFERENZIALE nella stessa struttura e dallo stesso medico per gli ovvi motivi di continuità di presa in carico. Chi ha già avuto un RTP ed è di nuovo positivo, deve rifare un ulteriore RTP nei modi e tempi indicati.

Se un atleta agonistica vuole ridurre i tempi (7 o 14 giorni) per avere il RTP, lo può fare sottostando ai controlli richiesti per i professionisti.

Resta per il medico dello sport l’assoluta discrezionalità a richiedere per qualsiasi degli step descritti qualunque esame/accertamento ritenga opportuno al fine di chiarire eventuali dubbi legati all’anamnesi dell’atleta o a risultati raccolti con i test standard.

Una griglia quindi dal punto di vista teorico fatta piuttosto bene che talvolta però va interpretata in base alle singole esigenze e che richiede pertanto sia da parte delle società che dell’atleta chiarezza nelle specifiche relative allo stato vaccinale ed allo stadio clinico di classificazione.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login