Partiamo da un dato: rispetto all’anno precedente, nel periodo aprile 2020/giugno 2021 la richiesta di aiuto da parte di minorenni è aumentata del 40%. E non è un dato a spanne, è il risultato di un report della Fondazione ‘G.B. Guzzetti’, che comprende 7 Consultori di Milano, cioè 4000 persone coinvolte ogni anno, 18.420 prestazioni annuali e 11.000 studenti. Dato allarmante, la sofferenza adolescenziale (anzi, pre-adolescenziale, perché l’età media è di 12 anni), già presente prima del Covid, ingigantita dalla pandemia. Crisi d’ansia, depressione, panico, aggressività, autolesionismo, disturbi alimentari, dipendenza tecnologica fuori controllo, isolamento sociale: il quadro è chiaro, i sintomi evidenti. Che fare?
Da sempre la Chiesa cattolica è vicina ai giovani, la sua missione educativa non si è mai fermata, come non si è mai sopita la sua ricerca delle strategie più opportune, sollecitate anche dalle nuove emergenze. La Diocesi di Milano, più volte invitata dal suo Arcivescovo Mario Delpini, da qualche mese si sta muovendo verso una nuova direzione, un salto di qualità, una nuova via… in verticale… una cordata, una cordata educativa, perché l’unione fa la forza e la cima la si conquista, sì, anche in solitaria, ma in cordata è più rassicurante, i rischi sono minori, la compagnia aiuta. Titolo della scalata: “Missione possibile”. Sottotitolo: “Una cordata educativa al passo con i giovani”.
Il risultato di questi primi mesi di lavoro è stato presentato in una conferenza stampa a Milano, alla presenza fra gli altri di Monsignor Franco Agnesi, Vicario generale della Diocesi di Milano. L’alto prelato ha accolto molto volentieri questa nuova offerta educativa, sottolineando che è caratterizzata da tre A: coinvolge Adulti, cioè persone che possono affermare “Ci sono già passato da quell’età, possiamo farcela”; Alleati, adulti che si uniscono contro la solitudine che può accompagnare il giovane; Adatti alla vita, per affermare che il futuro non è una minaccia e che ciascuno è abilitato alla vita. Ci deve credere. Lo deve sperare, al di là di ogni difficoltà, come la sfida ancora non vinta della pandemia.
Già, ma di che si tratta? Lo ha spiegato don Stefano Guidi, direttore della FOM, la Fondazione degli Oratori milanesi. 15 realtà educative della nostra diocesi si sono messe insieme, per realizzare in cordata ciò che ogni realtà già svolge individualmente. Hanno stretto un’alleanza a vantaggio dei giovani il Servizio diocesano per i giovani e l’università, la FOM, il Servizio diocesano per la Pastorale scolastica, la Consulta diocesana Comunità cristiana e disabilità, la Caritas ambrosiana, l’Azione Cattolica Ambrosiana, l’Agesci, il CSI, le FMA Lombardia, la Cooperativa “Aquila e Priscilla”, la Cooperativa “Pepita”, la Felceaf, la Fondazione La Casa di Varese, la Fondazione “GB Guzzetti”, la Fondazione “Don Silvano Caccia”.
«Abbiamo pensato - ha detto don Stefano Guidi – che la risposta alla sofferenza giovanile non deve arrivare da uno specialista ma dalla comunità. Non dobbiamo vedere i giovani come malati, ma come un valore aggiunto per la società e la Chiesa. Vorremmo sostenere le comunità reali, le comunità parrocchiali, la scuola…La prima modalità è quella formativa, cioè incontri con educatori, famiglie, comunità educanti. Abbiamo già un punto di partenza, le parrocchie della comunità di Giussano, ma questa è la partenza, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi gli incontri si moltiplicheranno». Il grande campo è la Diocesi di Milano, la sfida è partita, la scalata è cominciata.
(Per informazioni: adesionifom@diocesi.milano.it – 02 – 58391356)
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