In Confidenza

PICCOLI E UMILI

Don ERMINIO VILLA - 14/01/2022

Il primo grande annuncio nel discorso della montagna mette in risalto la felicità data dal ‘regno dei cieli’ che si è fatto presente.

Gesù afferma che è giunta l’occasione propizia, è il tempo nuovo: con la sua presenza, i suoi insegnamenti e le sue opere Dio si è fatto vicino, ci fa conoscere il suo pensiero e ci manifesta il suo amore.

Se vostro ‘è’ il regno dei cieli è perché il Signore, che è venuto in mezzo a voi, sta dalla vostra parte.

Qui Dio è presentato non come un giudice sopra le parti, ma come l’amico degli uomini, anzi il papà di tutti!

Egli sa di che cosa abbiamo bisogno e lo provvede con magnificenza. Ecco perché bisogna cercare anzitutto una buona relazione con lui.

È il primo passo sulla via della nuova evangelizzazione: per formare un cristiano adulto nella fede, che non sa nulla del cristianesimo, bisogna dirgli: non devi temere Dio pensandolo come un antagonista, ma amarlo, perché ti vuole bene; la sua grazia ci sorprende sempre!

Non si parla qui né di povertà economica, né di un dovere morale. Ma si fa una constatazione: guardatevi, siete poveri…; non siete consapevoli della vostra pochezza?

In ebraico si usa il termine ‘anawim‘, che si può accostare alla categoria degli ‘umili’. Poveri in spirito sono coloro che ‘si fidano del Signore’, perché sanno che lui si prende cura della loro condizione.

Gesù ci dice: ‘Coraggio, riconoscete di essere fortunati: se Dio è dalla vostra parte, potete anche riconoscere le vostre debolezze senza alcu na paura…’.

Del resto con chi puoi ammettere chi sei davvero? Solo con una persona amica. Ebbene, se sei sicuro della benevolenza di Dio nei tuoi confronti, allora ti presenti liberamente.

Allora presentiamoci per quel che siamo, senza nasconderci, senza fingere. La nostra povertà dipende dalla nostra condizione di creature fragili, segnate dal peccato. Solo a partire da questa premessa Dio può fare in noi grandi cose.

Lo testimonia S. Paolo: “Per grazia di Dio sono quello che sono… Conquistato da lui, gli corro dietro…”.