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Pensare il Futuro

NO E POI NO

MARIO AGOSTINELLI - 14/01/2022

nucleareIn queste vacanze natalizie l’Unione Europea con la sua Commissione ha aperto un confronto molto aspro che sta dividendo i governi dell’Unione e che riguarda la possibilità di fornire denaro pubblico del PNRR anche agli impianti nucleari e a gas fossile. Un autentico balzo all’indietro sotto la pressione delle grandi lobby industriali. La discussione ha immediatamente raggiunto le popolazioni e non è più rimasta una questione di patteggiamento tra governanti. A riprova dell’estensione delle reazioni riassumo qui a documentazione una presa di posizione – rivolta a tutte le maggiori istituzioni – di un gruppo di comitati della provincia di Cremona e Mantova, entrambe provate da siti a gas fossile e dalla vicinanza della centrale nucleare di Caorso chiusa per referendum.

NUCLEARE E GAS NON SONO ENERGIE VERDI NÈ RINNOVABILI – NON VANNO INSERITI NELLA TASSONOMIA UE – IL GOVERNO SI OPPONGA

I sottoscritti comitati e associazioni di cittadini operanti sul territorio Mantovano e Cremonese, reduci da battaglie civili avvenute negli anni 70/80 contro l’installazione di una centrale nucleare nel Mantovano, fanno appello a tutti i rappresentanti dell’ordinamento democratico nazionali e della Comunità Europea per scongiurare la proposta di inserire nucleare e gas tra le energie verdi in Europa, se si vuole contenere la crescita della temperatura entro 1,5 gradi contro i mutamenti climatici.

CHIEDIAMO

il rispetto dei due esiti referendari contro l’installazione di centrali nucleari sul territorio italiano avvenuti nel novembre 1987 e nel giugno 2011; evidenziamo inoltre che i due disastri nucleari avvenuti a Chernobyl nell’aprile del 1986 e a Fukushima nel marzo 2011 hanno prodotto danni incalcolabili ed incancellabili nel tempo e costituiscono tuttora una minaccia globale.

FACCIAMO PRESENTE

che l’inquinamento dovuto alla produzione di energia si sconfigge solo se, nel tempo più rapido possibile, viene realizzato un piano di investimenti nelle fonti alternative, in coerenza con gli obiettivi europei per il 2030. L’Italia ha l’obiettivo di 70 Giga Watt di fonti alternative al 2030, che al ritmo attuale non verrà mai raggiunto. Investimenti immediati e correttamente orientati possono facilitare la realizzazione dell’obiettivo. Il Governo è in ritardo sugli stessi impegni presenti nel PNRR, soprattutto manca un progetto sulle rinnovabili degno di questo nome. In Germania il nuovo governo ammette di avere bisogno del gas nella transizione, ma conferma l’uscita dal nucleare entro il 2022. L’emergenza climatica ci chiede di dimezzare le emissioni di CO2 entro dieci anni; il nucleare non è uno strumento utile poiché richiede decenni per sviluppare nuove tipologie. Il nucleare di quarta generazione non esiste: i tempi di realizzazione, i costi altissimi, il problema irrisolto del deposito delle scorie e la questione della sicurezza lo escludono dalla sostenibilità.

NON VA DIMENTICATO

che nonostante i numerosi rinvii delle scadenze, ancora non è stato identificato e realizzato, in Italia, un sito adatto per custodire le scorie nucleari delle centrali elettriche dismesse.

ESIGIAMO

dal Governo che si renda conto del fatto che sostenere il nucleare e il gas nella tassonomia verde compromette la sua credibilità in Italia e in Europa, costruita con impegni al G20 e alla Cop 26, e soprattutto confermerebbe che la spinta per la transizione ecologica è solo apparente. Il nucleare, pur non incrementando le CO2, comporta un impatto ambientale con rischi catastrofici in caso di eventuale incidente.

PROPONIAMO

un European Green Deal (Patto verde Europeo) degno di questo nome. Le priorità da realizzare sono un piano di risparmio energetico e un serio piano di energia solare ed idroelettrica, dirottando gli attuali incentivi dai combustibili fossili a queste fonti sostenibili di produzione energetica: acqua, sole, vento e geotermia, scelte che incentiverebbero un incremento di occupazione.

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