In questo delicato momento pandemico si è diffuso il consiglio di vaccinare i bambini, anche nella fascia di età tra i 5 e gli 11 anni, a partire dal prossimo 16 dicembre.
È disponibile il vaccino anti-Covid Comirnaty a mRNA, di Pfizer, al dosaggio di un terzo rispetto agli adulti, ovvero 10 microgrammi anziché 30. Sono previste due dosi per iniezione intramuscolare in sede deltoidea a distanza di tre settimane. Una domanda ricorrente da parte dei genitori riguarda la sicurezza e l’efficacia, che, dai dati riferiti dalle Agenzie regolatorie sui farmaci e sui vaccini negli Stati Uniti, in Europa, e in Italia, si dimostra elevata (91%) nel prevenire il Covid anche in questa fascia di età e senza effetti collaterali significativi.
La vaccinazione – e questo è stato ribadito dai referenti delle varie Società Scientifiche – protegge i bambini, ovvero serve per il loro benessere psicofisico, in senso di salute globale. Indubbiamente vaccinare i piccoli porterà vantaggio anche agli adulti o ai compagni più fragili, nell’insieme alla società, ma è la salute del singolo bambino che va protetta. Anche se un piccolo numero di essi finora è stato contagiato, alcuni potrebbero tuttavia essere infettati e infettare, ma anche contrarre – seppure in rari casi – la Sindrome Infiammatoria Multisistemica (MIS-C) potenzialmente severa e con un coinvolgimento multiorgano.
Dopo il vaccino il piccolo può presentare arrossamento in sede iniettiva, cefalea, febbre, dolori muscolari, astenia: scompaiono tutti in poche ore o al massimo in due giorni. Se un bambino ha contratto l’infezione (tampone positivo) potrà effettuare un’unica dose di vaccino entro i 6 mesi dal contagio; saranno invece necessarie due dosi se sono passati più di 12 mesi.
A proposito del rapporto rischi-benefici del vaccino: in Italia i dati disponibili fino alla prima decade di novembre 2021 – secondo l’Ist. Sup. di Sanità – ci dicono che abbiamo avuto 36 decessi in 18 mesi, causati da Covid-19 in bambini e adolescenti. È facile dedurre che se fossero stati vaccinati ciò non sarebbe successo e i benefici quindi sono superiori ai rischi.
In USA tra gli oltre 3 milioni vaccinati nella fascia di età 5-11, nessun caso di riscontro di miocardite. Non sembra esserci correlazione tra il vaccino mRNA e interessamento del miocardio nei piccoli, presente invece prevalentemente nei maschi tra i 16 e i 29 anni, che tuttavia guariscono anche senza ricovero.
Ecco quindi ancora perché vaccinare anche da noi: per evitare i pur rari casi di morte, di patologie infiammatorie gravi e la sindrome da long covid discretamente invalidante. Se poi pensiamo a quanti problemi di ordine psicopatologico ha indotto finora la pandemia nelle varie fasce di età pediatrica, ben venga uno strumento di significativa prevenzione. Può essere somministrato a tutti salvo a coloro che hanno nella storia una reazione allergica importante.
Secondo società competenti nazionali e internazionali il vaccino anti Covid-19 si può somministrare in concomitanza con altri. Ancora a chi teme effetti a lungo termine dopo questo vaccino, è stato ribadito che da Jenner in poi non si sono mai visti tali effetti per nessuna inoculazione. Ciò dovrebbe tranquillizzare i genitori preoccupati.
Tra i vari numeri che ho letto a volte confondenti, vorrei riferire ancora almeno questi: dagli 11 casi di infezione su 100.000 bambini, con il vaccino si scende a 1, massimo 3 casi di effetti collaterali di maggior entità, ma del tutto curabili, sempre su 100.000. Se pensiamo che in Italia sono oltre 3 milioni i piccoli che possono essere vaccinati – di questi il 10% particolarmente fragili – i conti sono facili e intuibili. Vacciniamoli, quindi, così potranno partecipare senza rischi ad attività scolastiche ed extrascolastiche, frequentare palestre e ambienti ricreativi e vivere più serenamente, pur rispettando le già ben note norme generali di prevenzione.
In questo periodo prenatalizio non ci resta che invocare Gesù Bambino: chiediamoGli quella Luce di conforto e di chiarimento per i dubbi, le insicurezze e le paure di questo difficile momento.
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