Il 7 Dicembre di un anno fa l’acqua è stata quotata alla borsa di New York e Los Angeles per la prima volta nella storia.
Dopo l’annuncio clamoroso (l’acqua non è un bene commerciabile, è il diritto alla vita!) è seguita un’intensa discussione che ha riguardato diversi comitati e associazioni di tutto il mondo ed è stata decisa una serie di manifestazioni davanti alle Borse di tutti i Paesi ai primi di Dicembre. A Milano la manifestazione avverrà il 9 dicembre alle 10 del mattino, proprio nella piazza dirimpetto agli uffici della Borsa. (vedi https://www.facebook.com/Acquapubblica-Milano-1493821507580276/). Io ne do l’annuncio qui sotto in una forma molto piana, essendo stato incaricato di definire in un gruppo di lavoro un volantino da diffondere nelle scuole rivolto a studenti, genitori, insegnanti
“L’acqua oggi sta diventando un privilegio per i pochi che se la possono permettere e non è più sinonimo di diritto universale. Che cosa significa questo? L’oro blu è entrato nel mercato azionario e ora si può scommettere sul suo valore futuro, come si fa con il petrolio e l’oro. Il 7 dicembre 2020 l’acqua è stata messa in borsa da parte della Chicago Mercantile Exchange (CME), diventando un vero e proprio “avere finanziario. In questo modo un bene essenziale alla vita, un diritto umano, diventa uno strumento al servizio del profitto speculativo.
L’attuale situazione di scarsità idrica è data come irreversibile e la finanziarizzazione dell’acqua non fa altro che aumentare la vulnerabilità dei più svantaggiati e aggravare l’insostenibilità degli ecosistemi idrici. L’accesso all’acqua diventerà un privilegio destinato solo a coloro che se lo potranno permettere.
La messa in Borsa della risorsa idrica rafforzerà la tendenza in corso a dare la priorità all’uso dell’acqua per l’economia sull’uso dell’acqua per la vita, per bere e l’igiene. I poteri pubblici, locali, nazionali e internazionali avranno un ruolo decisionale sempre minore e secondario, subordinato al potere della finanza ed in questo modo la democrazia è destinata a sterilizzarsi, portando all’emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese. I conflitti, le esclusioni, le ineguaglianze si moltiplicheranno anche in intensità ed i diritti alla vita e alla sicurezza idrica saranno sempre più calpestati e negati, soprattutto quelli delle popolazioni indigene nei vari continenti, in particolare in America Latina, Oceania e Africa. La sicurezza idrica per la popolazione mondiale verrà minata, così come lo stato ecologico delle risorse idriche e della natura.
Le conseguenze sui diritti umani universali, in tutti i campi detti “economici” saranno devastanti. Il diritto stesso alla vita sarà ignorato poiché la finanza non conosce i diritti umani e sociali. Bisogna agire! L’acqua deve essere un diritto gratuito, fuori dal mercato! Scommettere sul “valore finanziario” dell’acqua significa scommettere sulla vita. Quando l’ultima goccia avrà il valore finanziario più alto mai raggiunto, cosa berremo, cosa coltiveremo? La quotazione dell’acqua in borsa servirà solamente a remunerare i grandi capitali dei grandi speculatori. Fermiamoli ora prima che sia troppo tardi!”
Associazioni promotrici dell’iniziativa:
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