“Infrastrutture per una mobilità sostenibile”: è questo uno dei principali capitoli del Piano nazionale di ripresa e resilienza con il quale il Governo italiano è impegnato ad investire i quasi 250 miliardi di euro, tra prestiti e finanziamenti diretti, garantiti dall’Unione europea. Investimenti particolarmente importanti in questo settore sia per migliorare le connessioni per persone e merci all’interno del paese, sia per completare la partecipazione italiana alle opere per le grandi trasversali europee, soprattutto quelle per collegare i porti italiani all’Europa centrale e settentrionale.
In termini di interventi concreti di sicuro per ora c’è solo il completamento del “Terzo valico”, cioè della linea ferroviaria ad alta capacità tra Genova e Milano, parte importante del collegamento con il Nord attraverso le nuove gallerie ferroviarie di base realizzate dalla Svizzera negli ultimi anni: il Loetscherg, in prosecuzione diretta della linea del Sempione, Il Gottardo e il Ceneri, che hanno ridotto di oltre un’ora i tempi di percorrenza rispetto alle linee tradizionali. Linee che soprattutto costituiscono un elemento decisivo per spostare il traffico merci dalla strada alla rotaia con indubbi benefici per l’ambiente e la qualità della vita nelle regioni interessate.
Al completamento di questi assi mancano alcuni importanti elementi sul fronte italiano con il potenziamento delle linee tra Milano e Chiasso da una parte e tra Novara e Domodossola dall’altra. Oltre all’ammodernamento della Gallarate-Luino-Bellinzona importante soprattutto per il traffico merci.
Questi investimenti in ambito ferroviario non vanno visto solo in un’ottica di lunghe percorrenze, ma possono costituire anche un’importante occasione per migliorare i collegamenti locali, per esempio, rendendo più scorrevole e fluido il traffico locale dove deve ora convivere con le tracce riservate al traffico merci.
Proprio nella direzione di una spinta per migliorare i sistemi ferroviari va la richiesta fatta a fine settembre dall’Iniziativa Città dei laghi, regione transfrontaliera tra Italia e Svizzera. In quest’ambito i sindaci di Varese, Como, Lecco insieme a quelli di Bellinzona, Lugano, Locarno, Chiasso, Mendrisio, hanno scritto a fine settembre al presidente del Consiglio italiano. Nella lettera si sollecita una particolare attenzione alla necessità di migliorare la mobilità non solo per i grandi corridoi europei sull’asse da Genova ai porti del Nord, ma anche per le linee regionali a medio-lungo raggio tra la Lombardia e le grandi aree industriali della Svizzera e, ultimo, ma non meno importante, per sostenere la mobilità transfrontaliera dove si è sviluppata negli ultimi anni l’iniziativa Tilo (Ticino-Lombardia) anche grazie all’apertura del collegamento Arcisate-Stabio.
L’obiettivo è quello di valorizzare quello che viene giustamente chiamato “capitale territoriale”, in particolare quell’area appunto dei laghi tra Milano e Zurigo dove la tradizione industriale si sovrappone alla vocazione turistica e dove le opportunità di crescita possono essere valorizzate con una connettività a 360°: per le informazioni, con la banda larga e il 5G, così come per le merci e le persone con un’efficiente rete di trasporti. E su rotaia è meglio.
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